“Cosmopolitan”, un’antologia del carteggio di Stefan Zweig, sostenitore di un ebraismo dai mille volti

Pubblicato il 13 ottobre 2024 alle 13:19

Quando pensiamo a Stefan Zweig, pensiamo subito ai racconti, ai romanzi e alle biografie che lo hanno reso uno degli scrittori più letti del suo tempo. Chi scrive la lettera, invece, resta ancora nell’ombra. Sbagliando. Zweig è infatti autore di un carteggio colossale (sono conservate più di 25.000 lettere) che somiglia a un monumento eretto all’inizio del XX secolo. Incontriamo infatti numerose personalità che vi hanno lasciato il segno, così come una serie di figure ormai dimenticate, ma che non per questo sono meno essenziali testimoni del loro tempo. Oltre ad essere un tuffo nel cuore della sua epoca, le lettere aprono una finestra unica sulla vita interiore di Zweig e sulla sua evoluzione intellettuale.

L’antologia proposta dalle Editions du Portrait ne offre una superba testimonianza. Si tratta di una raccolta tematica che riunisce 120 lettere che affrontano la questione dell’ebraismo, o meglio dell’ebraicità, scritte tra il 1900 e il 1941 e per la maggior parte inedite in francese. Lo scrittore viennese si rivela sotto una luce nuova, lontano da questa torre d’avorio dove Hannah Arendt lo criticava ingiustamente per essersi rifugiato per sfuggire ai tormenti del secolo.

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