Possiamo parlare felicemente di ecologia? La risposta è sì, nel nuovo film di Nicolas Vanier, È il mondo capovolto! che esce mercoledì 16 ottobre nelle sale cinematografiche.
Doppiamente sì, addirittura, secondo lo scambio seguito alla sua proiezione in privato davanti a tre nostri lettori. Il regista, accompagnato dall’attrice Valérie Bonneton, ha potuto raccogliere le loro impressioni direttamente, presso la sede diFrancia occidentale, a Rennes (Ille-et-Vilaine).
Coraline Bourdon, Anne Chebaut e Jean-Yves Riot, venuti rispettivamente dalla Vandea, dalla periferia di Rennes e dalla Côtes-d’Armor per incontrarlo, hanno apprezzato la sua commedia ecologica. La storia di a commerciante Parigino (Michaël Youn) che arriva con la moglie e il figlio in una fattoria del Morvan (Borgogna-Franca Contea) dopo essere stato rovinato da una crisi finanziaria e climatica tanto violenta quanto improvvisa.
Un appello per una vita modesta, sana e felice
In una Francia dove il termometro sfiora i 45°C e dove non ci sono più acqua, benzina e Internet, la sua famiglia dovrà convivere, per sopravvivere, con contadini ostili (Éric Elmosnino e Valérie Bonneton). Un classico scontro di opposti, al servizio della richiesta di una vita modesta, ma sana e felice, coltivando la terra.
Jean-Yves, che ha lavorato a lungo all’estero prima di andare in pensione, lo era “molto interessato a questa avventura”. Glielo ricordò “una situazione vissuta in Egitto durante la rivoluzione del 2011, all’interno di una comunità di espatriati molto privilegiata. Il blackout, da giorni… Niente rete, niente telefono, niente internet, e kalashnikov ovunque. E poi, come vediamo nel film: dopo il panico e ognuno per sé, la solidarietà tra le persone e le incredibili scoperte per superarlo. »
– “Dopodiché dobbiamo mettere molte cose in prospettiva! » esclama Valérie Bonneton.
– “Ah, moltissimo! » ammette il pensionato con il braccio sinistro tatuato con la scritta Carpe Diem (godetevi il momento).
Il film di Nicolas Vanier riporta Anne Chebaut a un’altra esperienza personale. Cinque anni fa, dopo aver vissuto a Parigi e poi a Lille, questo giovane quarantenne che sviluppa microasili nido ha scelto di stabilirsi “in mezzo alla campagna”, vicino a Rennes. «Anche per spiegare ai bambini come coltiviamo gli ortaggi. Mi auguro che la catastrofe descritta dal film non si verifichi, ma è urgente sviluppare una vera coscienza ecologica. » Menziona la necessità “per acquistare in modo più ragionevole”, e anche il baratto di materiali, sementi, piantagioni, con i vicini. Accanto a lei, Coraline Bourdon, cuoca in un Carmelo, annuisce.
Riprese ecologiche
Continua Valérie Bonneton : “Affinché il film di Nicolas rimanga una finzione, dobbiamo vivere in modo diversoquesto è sicuro! » Detto questo, non ha aspettato di iniziare. “Sono cresciuto così quando ero piccolospiega. A casa mia non c’era un solo prodotto industriale. Mia madre faceva il pane, lo yogurt, le verdure. Ha conservato tutto per l’inverno, trecento vasetti di marmellata! I motivi erano anche economici, ma è stato fantastico! Non siamo mai stati malati…”
Come Yannick Noah, anche lui nei titoli di coda “È il mondo sottosopra!” » l’attrice si è subito convinta delle virtù di una ripresa ecologica al 100%. In altre parole: nessun autista designato per gli attori, auto elettriche a disposizione; niente camerino, ma l’ombra degli alberi per provare… Una ripresa felice per a film dal tono decisamente ottimista.
“Preoccupatevi ma sperate”
Jean-Yves Riot si chiede come possiamo restare tali, consapevoli delle minacce che gravano su di noi. Risposta del direttore: “Il mio film mostra sia preoccupazione che speranza. Gli scienziati ci dicono che abbiamo vent’anni davanti a noi. Oltre a ciò, le bombe climatiche ci esploderanno in faccia. Voglio però spegnere la radio, la televisione, quando sento certi ecologisti, anzi alcuni, parlarci di divieti, punizioni, restrizioni. Questi sono messaggi del tutto controproducenti, si lamenta, evocando il “Il 28% dei giovani è eco-ansioso al punto da vietarsi di avere figli”secondo un sondaggio che lo ha sconvolto.
Leggi anche la nostra indagine: Eco-ansia, un malessere ecologico contemporaneo
“La situazione è catastrofica ma le soluzioni esistono. L’uomo è capace sia del peggio che del meglio”assicura, accettando con gioia il barattolo di salicornia della palude Poitevin offerto da Coraline, che aspetta un bambino. “Spero che il tuo bambino ci abbia sentito!” »
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