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Recensione ‘Super/Man: The Christopher Reeve Story’: L’eterno Superman

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L’eccellente documentario Super/Uomo: la storia di Christopher Reeve ci ricorda che prima di essere Superman, Christopher Reeve era un uomo.

Will Reeve ha il sorriso di suo padre. Parla davanti alle telecamere dei registi Ian Bonhôte e Peter Ettedgui. Snocciola i ricordi e la storia di Christopher Reeve si svolge.

Torniamo alla sua giovinezza, ai suoi esordi sul palco quando conobbe Robin Williams, che rimase suo grande amico fino alla morte, Jeff Daniels e William Hurt. Incontriamo anche Whoopi Goldberg, Susan Sarandon, Glen Close, tutti i suoi amici.

Il ruolo della sua carriera sta arrivando. Christopher Reeve vola a Londra per un provino e William Hurt cerca di dissuaderlo. Poiché il documentario proviene dagli studi Warner, proprietari dei diritti di adattamento della DC Comics, abbiamo diritto a numerosi dettagli e video d’archivio delle riprese, gli aneddoti ci fanno rivivere il successo dei lungometraggi (300 milioni di dollari di incassi al botteghino mondiale ), il modo in cui Christopher Reeve ha interpretato il doppio ruolo di Clark Kent e Superman.

Il professionale si mescola con il personale. Apprendiamo che il padre dell’attore non aveva grande stima di suo figlio. Testimoniano anche gli altri due figli di Christopher Reeve, quelli avuti da Gae Exton, la sua prima compagna. Riviviamo il suo incontro con Dana Morosini, la paura del matrimonio di Reeve, il loro amore, il loro matrimonio.

E l’incidente. Il filmato dell’intervista ci riporta Christopher Reeve che descrive la sua uscita dal coma, con i suoi ricordi che si scontrano nella sua mente. Il suo dolore di essere costretto a letto, storpio, paralizzato. Le parole di Dana e dei tre bambini, ormai adulti, si susseguono. Il suo maggiore, Matthew, sottolinea che aveva l’età di suo padre al momento dell’incidente a cavallo.

È impossibile non rimanere stupiti dal coraggio dell’attore che riesce a dirigere un film (Nel crepuscolo con Glenn Close e Bridget Fonda), tiene un discorso sul palco degli Oscar, si batte instancabilmente per la ricerca, in particolare sulle cellule staminali, per una migliore copertura medica per le persone con disabilità e per la creazione della sua fondazione che oggi sostiene anche il nome di Dana. Perché Dana morì meno di due anni dopo il marito di cancro ai polmoni quando Will aveva solo 14 anni.

Le testimonianze sono commoventi e ci fanno capire che è stata la forza dell’amore che circondava Christopher Reeve a permettergli di superare la tragedia che lo ha colpito.

Voto: 4 su 5

Super/Uomo: la storia di Christopher Reeve uscirà nei cinema l’11 ottobre.

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