Leïla Slimani, Premio Goncourt 2016, in conferenza all’UNamur, il 27 gennaio

Leïla Slimani, Premio Goncourt 2016, in conferenza all’UNamur, il 27 gennaio
Leïla Slimani, Premio Goncourt 2016, in conferenza all’UNamur, il 27 gennaio
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Conclusione di un’epopea familiare

Terzo volume del ciclo autobiografico di I paesi degli altri, Toglierò il fuoco ripercorre la vita della famiglia marocchina Belhaj, dal 1945 ad oggi, nel corso di diverse generazioni. Come quella incarnata dalle figlie Mia e Inès, nate negli anni ’80, protagoniste di questa parte finale.

Diviso tra Francia e Marocco, ogni membro di questo affresco familiare, pubblicato da Gallimard, deve poi trovare un posto in una società monopolizzata dagli altri. Nella loro ricerca della libertà, attraverso l’esilio o la solitudine, i protagonisti dovranno però confrontarsi con pregiudizi duri a morire… e persino con il razzismo.

Autore tradotto in 40 lingue

Dopo un primo romanzo intitolato Nel giardino dell’orcoLeïla Slimani si è fatta conoscere al vasto pubblico nel 2016 vincendo il premio Goncourt per dolce canzonela sua seconda opera. Venduta più di un milione di copie e tradotta in una quarantina di lingue, l’opera è stata adattata per il cinema nel 2019 (Nota del redattore: con Karin Viard nel ruolo principale). La scrittrice, classe 1981, si è espressa anche attraverso una graphic novel, A mani nudepubblicato da Les Arènes. Illustrata da Clément Oubrerie, questa saga ripercorre il viaggio di Suzanne Noël, pioniera della chirurgia estetica.

La sessione sarà seguita da un drink amichevole.

Informazioni e prenotazioni: https://www.unamur.be/fr/agenda/rencontre-avec-leila-slimani

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