(AOF) –
Vicat
(+4,76% a 40,75 euro)
Il produttore di cemento brilla questo giovedì, beneficiando, secondo fonti di mercato, di un aumento della raccomandazione di Barclays che è passata a “Overweight” sul dossier con un obiettivo rialzato da 41 a 47 euro.
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Punti chiave
– 3
th
produttore globale di cemento nato nel 1817 e presente in 12 paesi;
– Vendite pari a 3,9 miliardi di euro distribuite tra cemento (56%), calcestruzzo e aggregati (34%) e altri prodotti e servizi;
– Forti posizioni in Francia, il mercato più grande (31% delle vendite), davanti a Stati Uniti (25%), Svizzera e Italia (10%), Asia (14%), Mediterraneo (12%) e Africa occidentale ( 10%);
-Modello di business:
– equilibrio geografico delle attività,
– collocazione verticale dei siti e performance degli strumenti di produzione,
– gestione degli asset industriali “da buon padre” e continuità del controllo familiare;
– Capitale controllato dalla famiglia fondatrice (61,6% e 3/4 dei diritti di voto), Jacques Merceron-Vicat presidente onorario e Guy Sidos presidente e amministratore delegato del consiglio di 12 direttori.
Sfide
– Agilità del modello di business:
– patrimonio industriale moderno e redditizio (il più redditizio del settore),
– priorità all’autofinanziamento gratuito e alla riduzione del debito puntando a un effetto leva pari a 1,3 alla fine del 2025, dopo i pesanti investimenti industriali del periodo 2019-2023;
– innovazione al servizio della transizione energetica con utilizzo esclusivo di processi e brevetti realizzati internamente;
– Strategia ambientale focalizzata sulla riduzione dell’impatto del carbonio:
– impegno di 800 milioni di euro in investimenti per il clima tra il 2020 e il 2030,
– proprietà di 4,7 milioni di tonnellate di diritti di emissione di CO2, per un valore di 372 milioni di euro, che offrono flessibilità nel finanziamento degli investimenti nella cattura e riduzione della CO2,
– realizzazione dell’iniziativa “low carbon to zero carbon” in 2 siti industriali francesi e californiani,
– linea di credito indicizzata secondo criteri ESG,
– Crescita delle riserve geologiche corrispondenti a più di 100 anni di produzione;
–
Situazione finanziaria sotto controllo con un debito netto di 1,6 milioni di euro a fine giugno, con un effetto leva di 2 e un flusso di cassa di 523 milioni di euro.
Sfide
–
Ritorno del margine operativo ai livelli del 2021, prima della persistente inflazione di fondo dei costi, in particolare dei costi energetici, e dell’impatto negativo delle parità euro/sterlina turca e egiziana
;
– In Francia, impatto negativo sul fatturato della crisi del mercato immobiliare residenziale;
– Benefici dell’ammodernamento della stufa in Senegal;
–
Dopo una crescita del fatturato del 4,8%, trainata da Stati Uniti e Paesi emergenti, e dell’utile netto del 10,2% nel 1
È
obiettivi semestrali al 2024 di crescita dei ricavi e dell’utile operativo, investimenti per 325 milioni di euro e leva del debito pari a 1,3;
– Dividendi 2023 di €2.