Jean-Charles Simon è un conduttore radiofonico e televisivo, attore e regista. È stato anche Consigliere nazionale (1995-1999).
Nel 1968 Andy Warhol pronunciò questa frase cult: “In futuro tutti avranno diritto a 15 minuti di fama mondiale”. Settantasette anni dopo, la profezia si avverò.
Grazie al proliferare dei media e dei social network, tutti, infatti, senza nemmeno aver bisogno di avere la minima cosa da dire, oggi possono raggiungere la notorietà. Ma, d’altra parte, è diventato del tutto labile… Grazie all’instancabile lavoro di debunker di statue di ogni genere, basta il minimo errore giovanile che credevamo sepolto, il più piccolo passo falso o anche la brutale stanchezza del pubblico. per annientarlo.
Un giorno Pascal Praud e Darius Rochebin ti chiamano per nome e il giorno dopo ti riimmergi nell’insondabile abisso dell’anonimato. Senza molte speranze di ritorno perché la gloria mediatica, in linea di principio, è come la polvere, esplode una volta sola.
Tuttavia, questi momenti sono così sublimi che alcuni eroi caduti non perdono la speranza di un improbabile ritorno. Ciò richiede ovviamente una messa in discussione totale, un cambio di direzione, un coraggio e un’umiltà che non possono che suscitare la nostra ammirazione.
Questo è il caso del professor Didier Raoult. Per quattro anni, per molti, ha incarnato l’unica speranza nella tragedia del Covid. Purtroppo, nel 2024, il trattamento da lui sostenuto è stato invalidato, lui stesso è stato ritirato e condannato nel 2024 a due anni di interdizione dall’esercizio della professione medica. Da allora, si credeva che si fosse rintanato, pieno di vergogna, in una capanna in una caletta isolata, trascorrendo le giornate sorseggiando idrossiclorochina, sfogliando distrattamente i romanzi di Joël Dicker.
Tuttavia si torna a parlare di lui. Come ha recentemente annunciato il nostro stimato collega Michel Pralong su lematin.ch, Didier Raoult ha appena creato, con l’imprenditrice Nina Basri, specialista in cosmetologia, una promettente start-up destinata a commercializzare una gamma di creme antirughe, modestamente chiamata Magnifiscience, che si rivolge a consumatori alla ricerca di un nuovo tipo di soluzioni anti-età. Rivendicando formule “convalidate dalla ricerca biomedica effettuata in istituti di competenza clinica indipendenti, autorizzati dall’ANSM”, la marca vuole rassicurare e ispirare fiducia. Che, ricordiamolo, è sempre stata la caratteristica del professor Raoult.
Rallegriamoci quindi che, grazie a Magnifiscience, gli anziani possano, se non ritrovare il dolce volto della loro giovinezza, almeno rallentare in modo significativo e sostenibile le ingiurie del tempo. A patto, ovviamente, di non dimenticare di vaccinarsi contro l’influenza…