Verviers, un caso da manuale
“La situazione di Verviers è un caso da manuale in termini di fusioni municipali fallitedice subito. Nel progetto iniziale degli anni ’70, Verviers prevedeva la fusione di 15 comuni. Alla fine ne abbiamo riuniti solo sei… E tutto questo per ragioni prettamente politiche. In definitiva, il territorio comunale non corrisponde alla reale superficie abitativa e non consente il controllo della cintura verde intorno a Verviers né in termini abitativi né in termini economici”.
Rispetto ai commenti di Willy Demeyer, Malik Ben Achour vuole sottolineare l’impoverimento dei centri urbani, da cui i residenti più ricchi fuggono a vantaggio dei comuni delle “periferie verdi”. “Sulle fusioni il merito del dibattito non riguarda solo la razionalizzazione delle strutture pubbliche e le economie di scala. Il vero problema è rispondere alla sfida della peri-urbanizzazione. Quando Herve, Theux o Jalhay danno il permesso di costruire 250 ville di quattro piani, è la borghesia di Verviers ad acquistarle. Questa dinamica crea un vuoto per le classi medie e crea divisioni territoriali e sociali. Verviers offre posti di lavoro – quasi 19.000 – ma ha un tasso di disoccupazione del 25%… La sfida delle fusioni è anche quella di far coincidere luogo di lavoro e luogo di residenza dal punto di vista fiscale. più equo, poiché paghiamo le tasse dove viviamo. Ma neanche le fusioni sono una soluzione magica.“
gabbianoLa sfida delle fusioni è anche quella di far coincidere il luogo di lavoro e il luogo di residenza con la prospettiva di una tassazione più equa, poiché paghiamo le tasse dove viviamo..”
Per Malik Ben Achour, è soprattutto la provincia di Liegi ad essere in ritardo nel raggruppamento delle istituzioni locali: “La dinamica delle fusioni nell’Hainaut è stata molto più ambiziosa e più vicina agli spazi abitativi reali che nella provincia di Liegi. Tournai, ad esempio, ha fuso 30 comuni; Lunedì, 20; Charleroi, 15. A Liegi invece si sono accorpati solo nove comuni. Si voleva allora evitare che Liegi diventasse un’Anversa francofona? Resistettero le baronie locali? In ogni caso, Liegi non ha vissuto la fusione che avrebbe dovuto subire. Il continuum urbano è suddiviso da una miriade di comuni. A Liegi avremmo potuto unire il doppio dei comuni.“
Le dinamiche delle fusioni nell’Hainaut erano molto più ambiziose e più vicine agli spazi abitativi reali che nella provincia di Liegi..”
Andare oltre le logiche campanilistiche
Il senatore del PS invita ora i decisori politici a mostrare coraggio politico per superare le riluttanze locali e risolvere questa contrapposizione tra i centri urbani e la loro periferia. Ma fino a dove spingersi sapendo che in Vallonia ci sono 261 comuni? “SSulla base di una logica territoriale, per eliminare le anomalie e riunire i continui urbani e dare alle città la possibilità di controllare la propria periferia diretta, si può facilmente ridurre di un terzo il numero dei comuni valloni.“Di fronte a riflessi localisti”,con logica campanilistica” che potrebbe impedire nuove fusioni, Malik Ben Achour ritiene che sarà senza dubbio necessario andare oltre la possibilità di fusioni solo su base volontaria.
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Come a Parigi
Infine il parlamentare socialista esprime una riserva riguardo alla propria proposta. Tutte queste possibili fusioni devono tenere conto anche del senso di identità degli abitanti. “Storicamente il fatto comunale precede il fatto statale, i comuni sono anteriori allo Stato. I comuni restano il primo luogo di identificazione dei cittadini: siamo innanzitutto di Liegi, di Verviers, di Bruxelles, di Tournais… Non dobbiamo spezzare questo sentimento di profondo attaccamento. Qualunque sia la soluzione istituzionale, questo legame di prossimità va tenuto presente. Come avviene, ad esempio, a Parigi con i municipi distrettuali.“