Abbracciarsi rilascia gli ormoni della felicità e del benessere, per questo gli esperti consigliano di farlo ogni giorno per sentirsi bene.
Pubblicato il 21/01/2025 10:45
Aggiornato il 21/01/2025 10:45
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Martedì 21 gennaio è la Giornata internazionale degli abbracci. Un concetto inventato da un reverendo americano che notò che all’inizio dell’anno eravamo tutti un po’ depressi e pensò che nel complesso staremmo tutti meglio se ci abbracciassimo più spesso. Nel 1986 lanciò il concetto dell’Hug Day, che consiste nell’offrire un abbraccio in un luogo pubblico senza compenso a una persona scelta a caso, ma ovviamente consenziente.
Questa giornata mondiale è un modo per ricordarci quanto gli abbracci siano essenziali per il morale e anche per la vita. Sapevate, ad esempio, che per sentirsi felici è necessario coccolarsi almeno sette minuti al giorno, ovvero quattro coccole al giorno; le stime variano tra gli esperti di coccole? Sapevate anche che i bambini crescono e crescono meglio quando vedono i loro genitori coccolarsi e che le coccole sono addirittura essenziali per la loro sopravvivenza?
Gli abbracci fanno bene anche alla salute degli adulti, grazie al rilascio di ormoni della felicità e del benessere come l’ossitocina, la dopamina, l’endorfina. Tutte queste cose “ine” che ci fanno sentire bene, riducono lo stress e i livelli di pressione alta. E poi il vantaggio è che gli abbracci hanno il loro linguaggio universale, quello del corpo che prende il sopravvento quando le parole ci mancano.
Dall’ottobre 2024 in Nuova Zelanda un aeroporto ha vietato gli abbracci che durano più di tre minuti per ottimizzare il traffico… Anche se non bisognerebbe mai interrompere un abbraccio. Perché tutti abbiamo bisogno che la vita si trascini, che il tempo si allunghi e, come ha scritto Romain Gary nel suo libro Un grande abbraccio : “La tenerezza ha dei secondi che battono più lentamente degli altri.“
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