Un numero crescente di grandi marchi, tra cui McDonald’s e Toyota, hanno annunciato lunedì che avrebbero ritirato le loro pubblicità dall’emittente giapponese Fuji TV in seguito alle accuse di cattiva condotta sessuale contro una presentatrice di punta.
Secondo la stampa giapponese, Masahiro Nakai, 52 anni, ex membro del gruppo SMAP divenuto un amato presentatore televisivo, avrebbe pagato a una donna la somma di 90 milioni di yen (circa 560mila euro a prezzi attuali) per saldare quello che i media hanno prudentemente etichettato è un “problema sessuale”.
Un tabloid ha precisato che i fatti contestati al signor Nakai rappresentavano un “atto sessuale contro la volontà” della presunta vittima.
Sebbene molti dei suoi programmi siano stati sospesi da quando queste accuse sono state pubblicate a dicembre, gli inserzionisti stanno ora iniziando ad abbandonare Fuji TV.
La casa automobilistica Toyota, la catena americana di fast food McDonald’s e il colosso dei minimarket Seven & i Holdings (negozi 7-Eleven) hanno annunciato all’AFP il ritiro degli spot pubblicitari dalla catena.
Il quotidiano economico Nikkei ha riferito che più di 20 compagnie, dalle compagnie assicurative agli operatori ferroviari, hanno fatto lo stesso.
Altri articoli affermavano che un dirigente della Fuji TV aveva organizzato un pasto durante il quale la star aveva incontrato questa donna nel 2023, cosa che la società madre del canale nega.
Fuji TV ha promesso la scorsa settimana di indagare sulle accuse, in particolare dopo che un importante azionista – una filiale di un fondo di investimento statunitense – si è detto “indignato” per la mancanza di trasparenza della società.
Il presidente della Fuji TV, Koichi Minato, ha tenuto venerdì una conferenza stampa nella quale ha discusso di una nuova indagine interna da parte di un comitato che sarà formato a breve, ma ha rifiutato di discutere i dettagli dei presunti fatti.
Lo scandalo arriva dopo che l’impero della boy band Johnny & Associates, a lungo guidato da SMAP e ora defunto, ha ammesso a settembre che il suo defunto fondatore aveva, per decenni, abusato sessualmente di giovani reclute.
Le azioni di Fuji Media sono scese di oltre il 15% in tre settimane alla Borsa di Tokyo dopo che le accuse sono state rese pubbliche. Tuttavia, lunedì il titolo è rimbalzato del 4,5%.
