Un fine settimana a Milano con Simon Cracker, Magliano, Dhruv Kapoor e Pronounce

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Pubblicato il

19 gennaio 2025

La creatività giovane ha trovato piena espressione durante questa Settimana della Moda Uomo. Le collezioni svelate a Milano per l’autunno-inverno 2025/26 hanno mostrato un vero e proprio lavoro di ricerca nel design e nei materiali, con da un lato il know-how italiano di Simon Cracker e Magliano, e dall’altro l’esuberanza asiatica dell’indiano Druv Kapoor e del duo di designer cinesi a capo del marchio Pronounce.

Simon Cracker, autunno-inverno 2025/26 – Imaxtree

In apertura della terza giornata milanese, un grido di rabbia è lanciato da Simon Cracker, che firma la sfilata più sovversiva di questa Settimana milanese, intitolata “Le perle ai porci”. Un bel programma! La sua collezione per il prossimo inverno sfida il sistema parodiando la sfera della moda e gli archetipi del lusso.

Chanel, Hermès, Gucci, Prada… Gli accessori e i look più visti nel mercato di fascia alta e i pezzi chiave delle case più copiate vengono rivisitati con un umorismo allo stesso tempo feroce e gioioso, riutilizzando sistematicamente pezzi e tessuti. vintage o indossati da stock dormienti e rielaborati nelle forme, nei trattamenti e nei colori.

Da quindici anni il brand italiano pratica l’upcycling, sovvertendo con intelligenza i codici della moda. Attinge, tra l’altro, questa volta da uno stock di cardigan, che annoda insieme, ricomponendoli a modo suo, per dare nuova forma e vita a questo capo tipico del guardaroba chic, avvolgendolo con disinvoltura attorno al collo o alle spalle. .

L’intero guardaroba della fashionista dedita al lusso va lì, dai completi di tweed con bottoni dorati ai cappottini con colletti foderati di pelliccia ritinti in colori inaspettati e sbiaditi, compresi i famosi quadrati di seta legati in fichus o questa borsa “iconica”, dipinta con stencil su più maglie o riprodotta su un tessuto, che viene sovrapposto alle diverse borse vintage raccolte per questa collezione.

È tutta una questione di atteggiamento. La borsa è esposta in bella vista, appesa all’estremità del gomito, con il braccio leggermente alzato. Il cagnolino sfoggiato da una signora indossa una maglieria abbinata al completo di Madame, decorato con un fiocco. Frange scintillanti volteggiano in gonne viste mille volte sulle passerelle. Ma piume e perle lasciano qui il posto a ghirlande e nastri per pacchi regalo. Queste stesse decorazioni natalizie poco costose vengono utilizzate per realizzare gioielli, boa e altri accessori con fronzoli. Si riconvertono anche in lunghi peli su scarpe appariscenti, simulando meravigliosamente le abominevoli pantofole foderate di pelliccia, di gran moda negli ultimi anni.

In questo guardaroba “punk borghese” non mancano né i maglioni di diamanti, né l’abito a tre pezzi, né la collana di perle. Ricami e charms dorati completano il look. Da notare il look finale, interamente composto da biglietti da visita ed etichette delle più prestigiose etichette e marchi del lusso! La cosa divertente è che quando usciamo dallo show abbiamo difficoltà a distinguere le modelle da certi personaggi del pubblico, vestiti con gli stessi outfit instagrammabili.

“Volevamo prendere in giro questo mondo della moda impazzito, dove non funziona più nulla mentre il mondo esplode tra crisi economiche, ecologiche e geopolitiche. Abbiamo difficoltà a venirne fuori. Ma a differenza dei grandi marchi, noi non beneficiamo di alcun sostegno”, scivolano dietro le quinte Filippo Biraghi, coordinatore del marchio, e Simone Botte, che ha fondato la griffe nel 2010 impegnandosi fin dall’inizio per un approccio al 100% riciclaggio eco-responsabile.

Magliano, fall-winter 2025/26 – DR

È un momento di riflessione e introspezione, come dimostra anche Luca Magliano, che in questa stagione lascia da parte la sua vena ironica, per concentrarsi nuovamente sull’essenza dell’abito. “Ho cercato di cercare quel momento preciso che ti riconnette alla verità delle cose, alla verità di questo mondo, anche a una certa intimità. Questo passa attraverso una vena più romantica, che è sempre esistita nel mio brand Magliano e che in questa collezione metto particolarmente in risalto», ci racconta lo stilista.

Lavorando sull’“archeologia del romanticismo”, quest’ultimo si è ispirato sia a scrittrici simboliche del XIX secolo, come Emily Dickinson, le sorelle Brontë o Virginia Woolf, sia a un luogo particolarmente evocativo. Cioè le spiagge della riviera adriatica, che frequentava in gioventù, deserte una sera d’inverno. L’ambientazione ideale “per mettere in scena qualcosa di romantico”, nota Luca Magliano, che opta per una palette scura e vegetale.

Le modelle attraversano questa distesa di sabbia, appena illuminata dall’alone della luna, in look sobri e semplici, pensati per la vita di tutti i giorni. Tutto sembra sussurrato, appena suggerito. Troviamo giacche destrutturate, splendidi pantaloni con pieghe o coulisse, maglieria ultrafine o i caldi maglioni caratteristici del marchio.

Questa stagione è in atto una rivoluzione nei pesi con materiali leggeri e morbidi utilizzati per un guardaroba maschile che guadagna in sensualità. Il maglione sale e pepe è rifinito con un colletto in pizzo. I pantaloni in mohair si trasformano in leggings da danza. La giacca in lana è avvolgente. La classica camicia bianca non ha colletto e si indossa a spalle scoperte, drappeggiata sul busto come una bralette.

Dhruv Kapoor, autunno-inverno 2025/26 – Imaxtree

Cambio di registro per Dhruv Kapoor, che ritorna alle sue radici, reinterpretando le molteplici sfaccettature dell’India in una visione più contemporanea, dove mescola uno stile opulento e vibrante con un registro più morbido e tecnico. Abiti in velluto floreale, ispirati agli arazzi indiani, sono indossati sotto maglioni o maglioni con scollo a barca con zip in toni scuri. Gonne e tuniche sono modellate alla maniera dei drappeggi dei sari. La fluidità del sari traspare anche nelle forme ampie dei pantaloni con piega.

I materiali stropicciati richiamano la consistenza di seersucker, cotone waffle locale. Non mancano ovviamente i ricami, che si insinuano in completi denim o impreziosiscono capi formali attraverso minute decorazioni di perline a forma di garofani o fiori di gelsomino. Altrove, un nastro di paillettes blu cenere opaco simula una ghirlanda di fiori. Composto da pezzi preziosi e basic facili da abbinare, questo guardaroba è particolarmente efficace.

L’intera miscela sartoria e i pezzi più sportivi sembrano sobri e calmati. Un’impressione accentuata da una palette autunnale (marrone, verde pino, malva, ruggine, grigio) e da materiali caldi ideali per l’inverno, come la lana infeltrita. Anche questa camicia dalle stampe grafiche quasi pop invita al relax. Il fronte è illustrato con l’immagine di un uomo che si copre gli occhi e il viso con le mani. Un gesto tipico del “bhramari pranayama”, una vibrante tecnica di respirazione per rilassare mente e corpo, le cui istruzioni sono consegnate all’interno della maglietta!

Pronuncia, autunno-inverno 2025/26 – DR

Luci rosse e musica ritmata. Pronounce invita i suoi ospiti al Teatro Principe, discoteca che fu uno dei periodi di massimo splendore della Milano degli anni Novanta. L’edificio costruito negli anni ’20 era anche una famosa palestra di boxe. Lo scenario perfetto per sfilare le guerriere chic del brand italo-cinese lanciato nel 2016 da Yushan Li e Jun Zhou.

Le modelle avanzano a passi forzati, guidate da fragorose percussioni, al ritmo della colonna sonora degli artisti Zheng Ke, 1334 e Jie Shi. Il guardaroba fa la grande differenza tra i classici maschili e la stravaganza. Da un lato, quindi, una serie di tailleur fluidi con giacche doppiopetto dagli ampi revers, tagliati impeccabilmente in tessuti lussuosi, cappotti di cashmere e pantaloni con piega.

L’abito corto e i cappotti corti indossati a gambe nude con stivali robusti sono di gran moda. Il busto è visibile anche sotto giacche destrutturate, tagliate come boleri, o attraverso ampi spacchi praticati sul davanti delle tuniche di jersey. Appassionato di artigianato, il duo creativo realizza gilet in macramè con lunghe spalline in pelle da indossare sopra le giacche. Un po’ come la cotta di maglia.

Il tema dell’armatura e del carapace si sviluppa nella parte più eccentrica della collezione con maglie tridimensionali e capi scultura attraverso volumi bozzolo realizzati con drappeggi, escrescenze e vesciche tessili, che ricordano sagome di animali preistorici.

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