Ad Auray, cinque spettacoli poetici, divertenti o cruenti che ci fanno venire voglia di andare a Méliscenes

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Tra teatro, burattini e musica dal vivo, Simon Delattre torna con uno spettacolo in cui ripercorre il filo della sua storia personale per interrogarsi sulla figura del padre e della famiglia. Lo spettacolo si basa su una successione di brevi scene che coprono quasi un secolo: una bambina, di nome Enki, viaggia attraverso questo paesaggio temporale per comprendere meglio le sue origini.

Dai 14 anni. Durata: 1 ora e 45 minuti

Quante donne sono state ignorate, dimenticate, impedite? È questa la domanda che si pone Zoé Grossot, in un singolo in scena in cui porta alla luce ritratti di donne dai destini straordinari, che la nostra storia ha cancellato. Un viaggio tra continenti ed epoche che mette al primo posto le donne e la loro diversità. Una celebrazione collettiva alla quale invita il pubblico con gentilezza e umorismo.

Da 11 anni. Durata: 1 ora e 20 minuti

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Grazie a sagome di carta, Zoé Grossot e Lou Simon, co-creatore dello spettacolo, disegnano un’altra realtà, ignorata dal nostro immaginario collettivo. (Romain le Gall Brachet)
  • Sentiero delle metafore

    Juan Perez Escala, rinomato burattinaio, invita lo spettatore a prendersi il tempo per sognare e meravigliarsi. Questo tuttofare autodidatta racconta il viaggio iniziatico di un vecchio che, attraverso incontri e avventure, imparerà a considerare il mondo con una nuova prospettiva. In un allestimento scenico che evoca un luna park abbandonato, il pubblico si imbarca in un universo magico e poetico, favorevole alla contemplazione.

    Dai 5 anni. Durata: 45 minuti

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    Basandosi su personaggi che sembrano usciti da un libro per bambini, Juan Perez Escala crea un inno all’infanzia e all’immaginazione. (Fotografia TKx)
  • Aereo di carta

    Il collettivo La Méandre unisce video, musica dal vivo e teatro di oggetti in una roulotte per inventare un universo in miniatura, brillantemente raffazzonato e incantevole. All’interno di questo microcinema lo spettatore è immerso in una sorta di fumetto vivente i cui personaggi escono dall’inquadratura e vagano per l’ambientazione. Le invenzioni meccaniche risuonano e vorticano le bolle, mentre l’ospite musicale si destreggia tra vari strumenti.

    Da 12 mesi. Durata: 20 minuti

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    Il collettivo La Méandre presenta uno spettacolo tra cine-concerto vagabondo, teatro d’oggetti, video e musica (DYOD)
  • Il manichino

    La Compagnie La Pendue torna ad Auray con un adattamento del racconto medievale La manékine, che racconta la storia di una giovane ragazza a cui vengono tagliate le mani per soddisfare il diavolo, togliendole così la libertà di agire per se stessa. L’eroina intraprenderà quindi un viaggio iniziatico, alla ricerca della sua libertà. Una favola di ieri per evocare le donne di oggi. Uno spettacolo di burattini poetico e attuale.

    Dai 9 anni. Durata: 1 ora e 10 minuti

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    Dopo gli spettacoli Tria Fata e Poli dégaine, ospitati al Festival Méliscenes 2017, la compagnia La Pendue torna ad Auray con uno spettacolo allo stesso tempo cruento e luminoso. (Aurore Papalia)
  • E per i più piccoli?

    “Trouille”, uno spettacolo partecipativo, invita i più piccoli a fare paura, mentre “BoOm” li porta in folli avventure di costruzione, equilibrio e incontri. “I Quiquois e il brutto cane che nessuno vuole” accompagna i bambini più grandi nelle folli avventure dei Quiquois, un gruppo di amici dal carattere forte.

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    In “Trouille”, la compagnia Le Montreur invita i più piccoli, dai 18 mesi ai 4 anni, a risvegliare la loro immaginazione. (Daisy Montier)

    Pratico

24a edizione del festival Méliscènes: dal 9 al 22 marzo, 26 spettacoli distribuiti su 97 rappresentazioni, presentati da 21 compagnie in 24 comuni. Informazioni presso il centro culturale Athéna e sul sito ville-auray.fr.

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