Nel suo piccolo laboratorio nella Loira, Emilie Cuzin realizza costumi storici. Disegno, cucito, aggiustamenti, nulla è lasciato al caso dall’artista, per permettere ai suoi clienti di viaggiare nel tempo.
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Un abito da ballo del XIX secolo, creato da una giovane donna nata nel 2000. Emilie Cuzin disegna abiti usciti direttamente dai libri di storia. A soli 24 anni, la giovane crea il proprio laboratorio a Chevrière nella Loira.
Dal bozzetto preparatorio, al colpo di ferro finale, realizza costumi su misura per i clienti che partecipano a rievocazioni storiche.
Il lavoro di oggi: un completo da schermidore del XIX secolo. Emilie Cuzin sta attualmente lavorando sulla tela: un prototipo in tessuto del futuro outfit. «Per il momento è la bozza. Ci diciamo ‘andrà tutto bene, andrà bene per la prova’. Abbiamo un po’ di pressione”, sorride Emilie, forbici in mano.
Qui ogni outfit è realizzato su misura, quindi un abito è un gioco di pazienza. «Per gli allestimenti più complessi possiamo contare dai due ai tre mesi perché c’è molto lavoro manuale. Per quelli più semplici possiamo contare su un mese, un mese e mezzo, se non ci sono decorazioni, ricami particolari”calcola la sarta.
Formatasi al Liceo Professionale di Chazelles-sur-Lyon, poi studentessa di costume di scena e di scena a Lione, ha lanciato la sua compagnia Mamilie & Co nel settembre 2024. La giovane compagnia ha già trovato la sua clientela. “Ho ordini per abiti del XIX secolo, medievali e anche per ricreare abiti di film o serie”spiega.
Per ogni capo di abbigliamento, sia esso storico o tratto da una serie, Emilie Cuzin effettua ricerche approfondite. La sua specialità, la moda della seconda metà del XIX secolo e dell’inizio del XX. “Abbiamo tante incisioni d’epoca, perché c’erano tante riviste, ci sono anche fotografie e quadri d’epoca”spiega Emilie Cuzin davanti alla sua fornitissima biblioteca.
Problema, una rappresentazione bidimensionale richiede fantasia per creare un costume da indossare. “A volte siamo fortunati, abbiamo una vista posteriore e una vista frontale, ma a volte bisogna immaginare il retro del capo. Dobbiamo anche adattarci alle corporature di oggi”.completa il professionista.
Nel 19esimo secolo, una donna di buona famiglia cambiava i suoi abiti fino a 5 volte durante il giorno, dall’accappatoio al mattino all’abito da ballo la sera.
Emilie Cuzin, costumista
Ogni costume è unico: il tempo impiegato, i materiali, l’aggiunta di dettagli incidono sul prezzo di questi abiti, richiedendo un know-how artigianale. Un abito da ballo della fine del XIX secolo può, ad esempio, essere fatturato dal costumista 1.000 €.