Il cantautore Stéphane Venne è morto venerdì all’età di 83 anni e la sua morte ha scosso i suoi ammiratori, amici e collaboratori, tra cui il musicista, arrangiatore e direttore d’orchestra Marc Fortier, che non ha esitato a dichiarare Diario: “Devo la mia carriera a lui”.
Marc Fortier lavora con Stéphane Venne come orchestratore dal 1968. I due artisti diventano presto amici. Entrambi residenti a Beloeil, mangiavano spesso insieme e i loro pasti – scuse per ritrovarsi e discutere della vita – non duravano mai meno di tre ore.
Entrambi hanno lavorato su una serie di progetti, Se dico sì con Renée Claude fino al Puff attraverso la musica con Pierre Lalonde, Isabelle Pierre e la Festa Nazionale del Quebec.
“Secondo me stiamo perdendo una perla unica. Era un uomo dall’intelligenza eccezionale e penetrante. Mi ha reso felice per tutta la vita”, afferma l’artista.
Loda la qualità delle opere di Stéphane Venne, che conosceva la musica, i testi e il ritmo e che è arrivato nel panorama del Quebec con “uno stile nuovo e una costruzione di canzoni, sia commerciali che artistiche, assolutamente insolite”.
Marc Fortier sottolinea anche che Stéphane Venne è stato un ottimo allenatore per gli artisti, in particolare per Renée Claude e Pierre Lalonde.
“Mi ha incoraggiato tantissimo”
“È molto responsabile della mia carriera. Mi ha incoraggiato così tanto. Lo sguardo che ti ha rivolto mi ha detto “è bello, mi piace”, non aveva bisogno di parlare”, continua l’uomo, che ha amato i suoi 55 anni di attività al fianco di Stéphane Venne.
“Con lui ho lavorato con i migliori, mi ha portato canzoni eccezionali. La canzone, per lui, era poesia e meraviglia”, dice.
Il musicista arriva addirittura a paragonare il modo di suonare il pianoforte del suo defunto amico (pochi sapevano che suonasse così bene il pianoforte) a quello di… Elton John!
“La notizia della sua morte mi ha completamente devastato. Ne abbiamo parlato a Natale e Capodanno! Ci siamo anche scambiati delle email lunghissime e visto che non ce n’erano da un po’, cominciavo a preoccuparmi”, racconta.