Il Cristo morto, una presenza forte
Heinz Häsler, l’attuale direttore del Kunsthaus Interlaken, ama il disegno e l’arte figurativa. Conosce l’opera di Emmanuel Wüthrich che aveva già esposto alla Cantonale nel 2015 e ha scelto di presentare il suo Cristo morto (da Hans Holbein il Giovane), un disegno realizzato appositamente per la mostra alla Sainte Chapelle -Cross di Fontenais l’estate scorsa. Se conosciamo i cianotipi, i giubbotti di salvataggio e le grandi onde del Giura, alcuni saranno rimasti colpiti dalla comparsa nella sua opera di un’immagine religiosa così potente.
Emmanuel Wüthrich era adolescente quando visitò il Kunstmuseum di Basilea e scoprì il dipinto di Hans Holbein. Di fronte alla rappresentazione realistica di un uomo morto, gli ritorna in mente un’immagine lontana, quella del fratello maggiore che giace nella sua bara, fratello perduto all’età di 4 anni. Quando, decenni dopo, dovette immaginare il contenuto di Nella mostra per la cappella di Sainte-Croix, spiccava l’immagine di Cristo. Il disegno sarà un modo per dialogare con il Cristo del Dolore dipinto sulla chiave di volta della cappella del Giura.
Ci sono voluti tre fogli di carta per accogliere questo Cristo disteso, le cui dimensioni sono state leggermente modificate per corrispondere a quelle dell’artista, e tra i 25 e i 30 strati di acquerellatura per ottenere le ombre, i volumi, le sfumature della pelle , le pieghe della sindone. Sebbene l’artista abbia utilizzato i colori base della quadricromia (ciano, magenta, giallo, nero), l’effetto complessivo tende al verde. Un verde malaticcio, simbolo della futura putrefazione.
Questo disegno è quindi un modo di celebrare la fede, un modo molto intimo di domare la propria finitezza e un magistrale omaggio ai maestri del Rinascimento germanico.
Cantonale Berna Giura 2024, EAC (les halles), Porrentruy e Kunsthaus Interlaken fino al 26 gennaio 2025; Museo delle Arti del Giura, Moutier, fino al 2 febbraio 2025.