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Kim Yaroshevskaya: la nostra ormai eterna Fanfreluche

Kim Yaroshevskaya: la nostra ormai eterna Fanfreluche
Kim Yaroshevskaya: la nostra ormai eterna Fanfreluche
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Circondata dall’amore, la luminosa Kim Yaroshevskaya, la nostra ormai eterna Fanfreluche, ci ha lasciato lentamente a 101 anni.

Per le generazioni di bambini della Rivoluzione Silenziosa, me compreso, il suo spettacolo di punta ci ha accolto quando tornavamo a casa da scuola. Più tardi, le nuove generazioni la scopriranno come nonna a Passe-Partout.

Anche gli adulti potranno ammirare le sue numerose creazioni e interpretazioni in teatro e sullo schermo. Un artista generoso, brillante, libero, completo e di formidabile talento.

Nella mia infanzia, seduta sul pavimento del soggiorno davanti alla televisione in bianco e nero, Kim Yaroshevskaya illuminava così tanto lo schermo, con il suo costume unico e il suo trucco da bambola delle fiabe, che avevo ancora l’impressione di vedere in colore.

Sorridente, determinata e raggiante, ci ha invitato a entrare nel suo grande libro di fiabe. Racconti che ha riscritto a modo suo o creato da zero con la sua penna abbondante.

Negli anni ’60, come altri leggendari programmi per bambini su Radio-Canada – La Ribouuldingue, E ciotole dei pirati, Grujot e Delicato, Bobino, Terra e Coppaecc. –, Fanfreluche ha fatto appello innanzitutto all’intelligenza dei bambini.

Alla loro intelligenza intellettuale, certo, ma anche, senza contare il loro umorismo raffinato, alla loro intelligenza emotiva, fantasiosa e umanista. Sì, umanista.

Per Kim Yaroshevskaya, arrivata in Quebec da giovane rifugiata orfana dalla Russia, nella sua testa il mondo intero era il suo parco giochi. E così facendo, l’ha reso nostro.

Una visione d’avanguardia

Mentre il Quebec emergeva dalla sua troppo lunga Grande Oscurità e nel 1967 accoglieva il pianeta all’Expo, la sua visione benevola verso tutti gli esseri umani, da qualunque parte provenissero, compresa la propria immaginazione, era davvero all’avanguardia.

Vivendo come tanti altri bambini in una famiglia disfunzionale con mezzi più che modesti, anche Fanfreluche mi ha offerto un rifugio. Un rifugio avvolgente e pieno di speranza per un futuro migliore.

Tornando da scuola, la realtà più oscura si è improvvisamente interrotta quando ho acceso la TV. L’ansia familiare fu momentaneamente spazzata via.

Non bisogna mai sottovalutare il potere salvifico di ciò che alimenta l’immaginazione e i sogni di un bambino che cresce in un ambiente difficile.

Perché questo rifugio rasserenante portava anche alla ricerca di altri rifugi, di altre strade possibili. Scuola. I libri. Amici. Creazione. Scrivere. Il teatro. Cinema. La musica e anche il sogno di viaggiare un giorno.

Trova rifugio

Non aveva forse trovato rifugio qui anche la stessa Kim Yaroshevskaja? Che meraviglioso regalo ci farà poi offrendoci il nostro attraverso l’immenso cammino della sua fantasia.

Con Fanfreluche abbiamo visto, attraverso la forza dell’esempio, che l’apertura al mondo richiede l’apertura a se stessi per poter meglio raggiungere gli altri.

Kim Yaroshevskaya lo ha capito molto prima di noi. A Fanfreluche ci ha anche insegnato perfettamente.

Nessuna meraviglia per il suo magnifico libro Venerabilicoprendo più di 80 personalità del Quebec delle cosiddette età avanzate, il grande fotoreporter Jacques Nadeau la scelse come copertina.

Kim, l’essenziale. Fanfreluche, nostra madre nel cuore.

Grazie di esistere. Sono davvero fortunati per tutti coloro che ti ascolteranno a loro volta raccontare loro una bella storia a modo tuo.

Ovunque tu sia, fai buon viaggio.

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