Marc Veyrat apre un nuovo ristorante gourmet a Megève

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Lo chef dell’Alta Savoia non vuole più “non essere mai nella Michelin” e vuole “dimostrare che un ristoratore può lavorare molto bene senza di loro”.

Pubblicato il 13/01/2025 11:49

Aggiornato il 13/01/2025 11:50

Tempo di lettura: 2 minuti

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Marc Veyrat nel suo ristorante a Megève, 7 dicembre 2024. (GR?GORY YETCHMENIZA / MAXPPP)

Lo chef Marc Veyrat si lancia, all’età di 74 anni, in una nuova avventura aprendo un nuovo ristorante gourmet, nella località molto chic di Megève, dove poco più di vent’anni fa era all’apice della sua gloria. Eccolo dunque tornato con un menù da 450 euro, quanto basta per pagare i suoi dipendenti. Lui, invece, in ogni caso è quello che assicura al pariginonon guadagna nulla, tranne l’amore per la creatività. Non è facile lasciare andare il pianoforte e la sua cucina a base di piante alpine, che ama dire di aver imparato a riconoscere quando ha percorso a piedi i sei chilometri che lo separavano da scuola.

Una nuova avventura e un ritorno alle origini per l’uomo, a volte soprannominato la fenice, che rinasce dalle sue ceneri, dopo l’incendio in un ristorante, ma anche nel 2006 dopo un incidente sugli sci che gli lasciò 17 fratture, e molte cicatrici.

Una di queste cicatrici risiede nel suo rapporto con la Guida Michelin. Guida che Marc Veyrat portò in tribunale sei anni fa per aver spogliato il suo ristorante, La maison des bois, delle sue tre stelle e averlo declassato a 2 stelle. Un primo. Un infortunio così grave che a volte ha pensato al peggio, prima di decidere di rinunciare a tutte le sue stelle e sporgere denuncia contro la guida. Un processo perduto. E una ferita aperta, che non si chiuderà mai. Perché le fratture conseguenti ad un incidente sugli sci lasciano la possibilità di ricostruirsi, ma una ferita all’anima… è diverso. Quindi ovviamente glielo abbiamo detto “allontanati Marco, la Michelin non ci interessa.” Ma a lui non importa, non mi interessa. E oggi, Marc Veyrat lo proclama su tutta la stampa, non lo vuole più “Non essere mai nella Michelin e dimostrare loro che un ristoratore può lavorare molto bene senza di loro. Quindi non osano presentarsi qui.”

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