LETTERA DA ROMA
Per tre decenni l’immobile navigatore era stato l’anima e l’unico abitante di una piccola isola deserta italiana. A Budelli, roccia paradisiaca orbitante nei pressi di un’isola più grande, la selvaggia Sardegna, Mauro Morandi si è inventato da tempo una vita singolare, vigilando sui delicati equilibri della natura isolana, felice di mantenere le distanze dai rumori del mondo esterno. voltandogli completamente le spalle. Si è spento all’età di 85 anni, venerdì 3 gennaio, dopo essere stato a lungo celebrato con tenerezza per la cura che non aveva mai smesso di donare al fragile ecosistema dell’isola delle sabbie rosa, un mondo dal quale avrebbe voluto che si diffondesse la sua presenza. essere considerata una componente a pieno titolo.
Il suo volto cencioso, punteggiato di peli della barba bianca e orlato di capelli radi, aveva acquistato una certa notorietà poiché la storia di quest’uomo singolare, di cui si sarebbe voluto fare, con la disinvoltura del luogo comune, un moderno Robinson, aveva tale cosa sedurre. Originario della terrena provincia di Modena, ex professore universitario che scelse di ritirarsi a 50 anni, Mauro Morandi si improvvisa navigatore nel 1989.
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