Nel corso di una conferenza stampa tenutasi a Rabat, è stata annunciata la produzione del lavoro documentarioAccademia del Regno. Composta da circa 120 testi poetici accuratamente selezionati da una commissione specializzata, l’opera sarà arricchita di definizioni e spiegazioni, rendendo questa arte ancestralesia agli intenditori che al grande pubblico.
Questo progetto fa parte della dinamica guidata da Sua Maestà il Re Mohammed VI preservare e valorizzare il patrimonio immateriale nazionale. L’Accademia del Regno del Marocco evidenzia così la ricchezza artistica e linguistica del Malhounun’arte poetica e musicale portatrice di profondi valori spirituali, sociali e umani.
Un patrimonio riconosciuto
Nel novembre 2023, durante la 18a sessione del Comitato Intergovernativo per la Salvaguardia del patrimonio culturale immateriale delUNESCO tenutosi in Botswana, Malhoun è stato iscritto nell’elenco rappresentativo del patrimonio culturale immateriale dell’umanità. Questo riconoscimento internazionale è solo un altro riconoscimento che corona gli sforzi del Marocco per preservare, promuovere e trasmettere le sue arti.
Secondo Abdelmajid Fennichcoordinatore generale del Comitato responsabile di questa antologia, questo progetto è una naturale evoluzione degli sforzi precedentemente intrapresi. Dopo la pubblicazione di diverse raccolte scritte, era giunto il momento di dare a Malhoun una dimensione audiovisiva, adattata alle esigenze del nostro tempo.
Questo ambizioso progetto intende riflettere la pluralità di interpretazioni e influenze regionali sull’arte di Malhoun. Pertanto, per la produzione dell’opera documentaria vengono mobilitati non meno di 110 musicisti e cantanti, di diverse generazioni e origini. Le poesie selezionate verranno eseguite in un formato pensato per preservare la memoria viva di quest’arte.
Ricordiamo l’arte di Malhoun, spesso considerata l’antenata dell’arte Canzone marocchina moderno, trae le sue origini dal medine storiche del Maroccoin particolare Fez, Marrakech e Meknes. Miscela di poesia e musica, costituisce un mezzo di espressione unico in cui temi religiosi, filosofici e sociali si fondono con grazia.
Una missione per i posteri
L’interesse del progettoAccademia del Regno non riguarda solo la tutela di a patrimonio nazionale. Si mira soprattutto a garantirne la trasmissione alle generazioni future, attraverso l’utilizzo di formati moderni in grado di raggiungere un pubblico più ampio, in Marocco o all’estero. Il pubblico giovane in particolare è più sensibile ai contenuti video, che danno nuova vita a Malhoun attraverso questa antologia audiovisiva.
In tutto il mondo, altre iniziative simili hanno avuto successo. Ad esempio, l’Archivio digitale del flamenco in Spagna ha contribuito a rivitalizzare il flamenco rendendolo accessibile attraverso archivi digitali e festival internazionali. Allo stesso modo, in Indonesia, la documentazione e la digitalizzazione del Gamelan non solo ha protetto quest’arte musicale, ma ne ha anche incoraggiato l’apprendimento da parte dei giovani musicisti. In Francia, gli sforzi attorno alle polifonie corse hanno assicurato la trasmissione di questi canti ancestrali, mentre la registrazione di poemi epici uzbeki e kazaki nell’Asia centrale ha preservato un patrimonio orale millenario. Questi esempi illustrano come la documentazione, la trasmissione e l’accessibilità svolgano un ruolo cruciale nella sostenibilità del patrimonio immateriale, rafforzando così l’identità culturale delle nazioni. In Marocco, il progetto antologico di Malhoun ricorda l’antologia di Aïta e la musica di Rwayiss che hanno riscosso un grande successo, sia presso le istituzioni culturali che presso il grande pubblico.