quanto vale il romanzo di Patrick Grainville?

quanto vale il romanzo di Patrick Grainville?
quanto vale il romanzo di Patrick Grainville?
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Sono milioni che ogni anno vengono a contemplare, in una delle gigantesche sale del Louvre che ospita le meraviglie pittoriche francesi ed europee del XIX secolo, un dipinto monumentale, imponente, persino inquietante, La zattera della Méduse di Théodore Géricault. Se questo dipinto è diventato oggi una delle principali attrazioni del museo più frequentato del mondo, se è addirittura considerato uno dei più grandi capolavori della storia dell’arte, non è così. Non è sempre stato così, tutt’altro.

Porta in sé una storia particolare e turbolenta ed è adornata dai segreti più favolosi che un giorno dovevano essere raccontati. Una missione sostenuta oggi con brio dall’accademico Patrick Grainville nel suo nuovo romanzo, La navata di Géricault.

Copertina di La navata di Géricault. ©Julliard

Dopo Grégoire Bouillier durante l’ultima stagione letteraria – con il suo grande successo Sindrome dell’Orangerieun affascinante libro investigativo che ci ha immerso nei piccoli segreti di Ninfeesoprannominata la Cappella Sistina dell’Impressionismo –, È quindi un altro dei nostri grandi scrittori che è orgoglioso della pittura e fa di un dipinto e del suo maestro il terreno fertile per una storia incredibile.

Se per Bouillier – più abituato all’auto-narrativa o vero crimine labirintico – l’immersione pittorica era del tutto nuova, Patrick Grainville non è al suo primo tentativo e sta navigando in territorio conquistato. Appassionato di pittura, innamorato di Egon Schiele, vicino ad alcuni grandi artisti dell’epoca dagli universi diversi, come Richard Texier, Jean-Pierre Pincemin e Tony Soulié, ha già dedicato ben sei romanzi ai maghi del pennello .

In Lo studio del pittore (1988), ha raccontato, a Los Angeles, i metodi originalissimi di un maestro chiamato Le Virginal per formare i suoi studenti delinquenti nel processo di reintegrazione e insegnare loro a dipingere come il fiammingo Jean Van Eyck. In Il bacio del polipo (2010), ha immaginato le vite fantastiche di due amanti, una donna e un polipo, rappresentati nella famosa stampa erotica del giapponese Hokusai, Il sogno della moglie del pescatore.

In La scogliera dei folli (2018), ha messo in mostra l’incanto permanente di un testimone privilegiato delle grandi opere normanne di Monest, Courbet e Boudin. Tanti romanzi come meraviglie senza tempo, sensibili ed emozionanti, che riescono a catturare perfettamente l’essenza stessa dei gesti del pittore. Tanti motivi soprattutto per non dubitare della bellezza del nuovo romanzo intriso di tempera del Premio Goncourt 1976.

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Basato su una storia vera

Segui le orme di Zattera della Medusasi tratta innanzitutto di raccontare la terribile storia vera che ha ispirato Théodore Géricault a creare il suo dipinto. Patrick Grainville racconta come, per riprodurre con la massima accuratezza possibile questa scena degna dei più grandi film hollywoodiani, il pittore incontrò i rari testimoni e sopravvissuti al disastro. Questa catastrofe è l’affondamento di La Medusauna fregata inviata il 17 giugno 1816 con altre tre navi in ​​Senegal per ristabilire il dominio coloniale francese nell’Africa occidentale. Comandata da Hugues Duroy de Chaumareys, visconte del Limosino che non navigava da 20 anni e che, fin dalla partenza dell’isola di Aix, moltiplicò gli errori e le approssimazioni, la barca si incagliò un mese dopo sulle zone sabbiose e difficili del Banc d’Arguin, al largo della Mauritania.

Per l’equipaggio è l’inizio di una lunga discesa agli inferi su una zattera improvvisata, travolta dai rulli, decimata da omicidi e altri regolamenti di conti tra sopravvissuti, e progressivamente corrotta dal cannibalismo, divenendo l’unico risultato di un peregrinare senza fine.

La zattera della Méduse.©Morphart Creation/Shutterstock

Prima tappa di un’avventura pittorica dantesca che Patrick Grainville si diverte a ripercorrere minuziosamente, si tratta dunque di una notizia morbosa che fa notizia e di uno dei più grandi drammi della storia della navigazione francese – soprannominato il “Il naufragio della Francia” dello storico Jules Michelet – che Théodore Géricault rappresenterà al Louvre nel corso di un grande Salon organizzato nel 1819. Sicuramente uno dei motivi principali delle dure critiche inizialmente rivolte al dipinto. Perché glorificare un episodio così oscuro della storia francese? Perché rappresentare un episodio che ha dato origine al peggior tabù delle nostre società umane: il cannibalismo?

Le sofferenze di un genio torturato

Tanto più che, per amplificare questo clamoroso disastro, Thédore Géricault vede le cose in grande. E questo è forse l’aspetto più interessante del romanzo. Familiare con i gesti del pittore, ben consapevole degli slanci e della follia traboccante dei creatori, Patrick Grainville racconta la lotta corpo a corpo di un artista con una tela che voleva fosse immensa, alta cinque metri e larga sette. Descrive la meticolosità con cui realizza i suoi schizzi e ritratti, utilizzando modelli talvolta famosi. Ripercorriamo con il pittore i suoi momenti più profondi di sgomento, nella sua vita privata come nella sua creazione.

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Odissea intima di un genio torturato, La navata di Géricault è anche un pezzo di storia e rivela una parte importante della storia dell’arte. Perché Théodore Géricault è uno dei primi pittori ad aver sfidato le regole e le tradizioni neoclassiche per aprire la porta a quello che sarebbe diventato il romanticismo. Un altro motivo che spiega l’incomprensione dei suoi coetanei riguardo al suo lavoro. Come altri prima e dopo di lui, solo dopo la sua morte conoscerà la gloria e vedrà il Louvre acquistare un suo dipinto per esporlo agli occhi del mondo intero.

Con un senso del dettaglio e un appetito per il romanticismo degno dei più grandi romanzieri del XIX secoloe come Balzac o Dumas, Patrick Grainville dipinge un grande affresco romantico tanto erudito quanto emozionante. Un gioiello barocco e deliziosamente vintage che piacerà sia ai curiosi profani che agli esperti amanti dell’arte. Buona visita!

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