una serie di documentari su Max promette nuove immagini e testimonianze

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Questa indagine tende a mostrare come il rapper e produttore, che proclama la sua innocenza, abbia usato il suo potere e la sua influenza per nascondere, per decenni, un sistema di abusi e violenze.

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Télévisions – Editoriale Cultura

Pubblicato il 01/10/2025 18:12

Tempo di lettura: 3 minuti

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P. Diddy al Met Gala di New York (Stati Uniti), 7 maggio 2018. (ANGELA WEISS/AFP)

Lo scivolo di P. Diddyuna serie di documentari in quattro parti sul famoso rapper americano che sarà processato in primavera in un vasto caso di traffico sessuale, sarà trasmesso dal 27 gennaio negli Stati Uniti (il 28 in Francia) sulla piattaforma Max, lo ha annunciato quest’ultima Venerdì 10 gennaio.

Questa serie vuole esplorare”in modo approfondito le accuse schiaccianti che circondano la carriera“della megastar imprigionata che proclama la sua innocenza, dopo un’indagine basata su”testimonianze inedite e immagini d’archivio mai rivelate prima“, dai testimoni della sua rabbia durante gli anni da studente a coloro che lo conobbero all’apice della sua carriera alla Bad Boy Records.

I produttori di Lo scivolo di P. Diddy dicono che fanno affidamento su “30 interviste con un’ampia gamma di testimonianze“, andando “da chi lo accusa di abusi, ad ex amici e colleghi, ai dipendenti che lavoravano a casa sua“.

Figura influente dell’hip-hop e dell’industria musicale, vero nome Sean Combs, 55 anni, detto P. Diddy ma anche Diddy o Puff Daddy, dovrà essere processato dal 5 maggio a New York durante un processo per tratta a scopo di sfruttamento sessuale, estorsione e trasporto persone destinate alla prostituzione. Tante le accuse di cui si è dichiarato non colpevole, dicendosi innocente. Rischia l’ergastolo. Una nuova udienza procedurale è stata fissata per il 17 marzo.

Nel mirino anche delle denunce civili di oltre 120 presunte vittime, il rapper è accusato dai tribunali di aver messo la sua”impero“al servizio di un violento sistema di traffico sessuale.

Un artista bling-bling, noto per aver organizzato grandi feste negli anni ’90 e 2000, oggi viene descritto dalle sue presunte vittime come un predatore sessualmente violento che faceva uso di alcol e droghe per ottenere la loro sottomissione. Con la sua etichetta Bad Boy Records, fondata nel 1993, Sean Combs ha lanciato le carriere di Notorious BIG, un’icona del rap assassinata nel 1997, e della cantante Mary J. Blige.

A dicembre, il caso è ripreso quando Jay-Z, un’altra star e produttore hip-hop che ora dirige un impero dell’intrattenimento, è stato accusato in una denuncia civile di aver violentato un’adolescente di 13 anni con P. Diddy nel 2000. Jay-Z ha negato l’accusa. accuse e ha contrattaccato assicurando che l’avvocato della vittima aveva cercato di estorcergli dei fondi prima di sporgere denuncia.

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