“Gli unici elementi originali che siamo riusciti a conservare sono i vecchi pavimenti in parquet, i camini e le cornicioni, nei luoghi dove ciò è stato possibile”spiega Carl Gerges. Il suo ruolo divenne presto quello di storico e curatore, lavorando per riportare l’appartamento al suo antico splendore. Per fare questo, l’architetto si è rivolto a diversi laboratori francesi specializzati nel restauro di intonaci e oggetti in legno decorati. “La fase di progettazione è stata rapida e la nostra amicizia di lunga data ci ha aiutato moltissimo”confida. “Conosco i gusti di Nour, il modo in cui pensa George e ciò che conta davvero per loro. » In sole quattro settimane, i tre hanno iniziato a selezionare i mobili e a finalizzare le finiture.
Un appartamento di Aline Asmar da Amman
“I progetti privati sono sempre una conversazione intima con i loro proprietari; l’idea di rimanere il più fedele possibile alla visione di una donna, forte, imprenditrice, amica, che ammiro, molto internazionale, parigina nel cuore ma che vive all’estero, mi ha ispirato molto. » Anche se è vero che non necessariamente troviamo a prima vista la scrittura di Aline Asmar d’Amman in questo interno del VIIe quartiere trattato come una grande master suite di un albergo, capiamo presto che la sua delicatezza e sensibilità sono all’origine di questo pied-à-terre avvolgente di morbidezza, untuoso, ma sprigionante un’energia solare di cui sa quanto sia necessaria per ricaricarsi durante una vita professionale impegnativa.
Rispondendo alla visione del suo proprietario, questo piccolo bozzolo mostra così un colore che non è il primer primario dell’architetto che di solito lo affronta attraverso la pietra. Qui si tratta di un marmo panda bianco e nero il cui lato arancione chamotte dà il tono per un accento di colore… e perché no? Il colore poi entra nell’appartamento per non uscirne mai più. Nessuna superficie è bianca, tutto è dipinto di arancione e beige vibrante in questo luogo dove l’ingresso si apre sulla sala da pranzo, il grande soggiorno si estende negli specchi e, ovunque, vediamo l’andirivieni l’uno dell’altro. La sala da pranzo funge da ingresso maestoso grazie ad un grande tavolo laccato contemporaneo, tra parasole e bronzo arancio, illuminato da lampade a sospensione a collare di Sam Stewart.