Nel febbraio 2023, Pierre Palmade ha provocato un terribile incidente automobilistico a Seine-Saint-Denis, ferendo gravemente tre persone. Un fatto di cui il comico ha dovuto rispondere davanti ai giudici che, al termine del processo, lo hanno poi condannato al carcere. Incarcerato nel carcere di Bordeaux-Gradignan (situato in Nouvelle-Aquitaine) dall’inizio di dicembre, è stato poi messo in isolamento data la sua alta copertura mediatica. Ma ora, se l’ex amico di Muriel Robin sta scontando la sua pena lì come qualsiasi altro detenuto, tutto suggerisce che la sua carcerazione pone qualche problema con il personale della prigione…
Pierre Palmade in carcere: la vita quotidiana delle guardie è diventata”insopportabile e ingestibile“
Nelle colonne del giornale Domenica in Franciail 3 gennaio, i nostri colleghi hanno rivelato ampi dettagli sulla detenzione del comico in carcere. Secondo le loro informazioni, il comico 56enne ha ricevuto, dal suo arrivo nel locale, numerose lettere (di insulti e sostegno) e regali da diverse persone. Ciò aggiungerebbe ulteriore lavoro alle guardie carcerarie, la cui vita quotidiana sarebbe quindi molto più difficile da gestire. Perché di fronte al gran numero di doni inviati al cinquantenne, avrebbero dedicato più tempo a esaminare ogni lettera e pacco ricevuto dal condannato. Una situazione senza precedenti che ha poi incoraggiato il sindacato carcerario a denunciare un contesto che era diventato entrambi “insopportabile e ingestibile“.
Pierre Palmade in carcere: un detenuto come nessun altro?
Sempre secondo le informazioni di Domenica in FranciaAnche il personale penitenziario del carcere di Bordeaux-Gradignan ha dedicato più tempo al monitoraggio di Pierre Palmade dal suo arrivo nell’istituto. Pertanto, a differenza degli altri prigionieri, il comico sarebbe stato monitorato molto da vicino dalle guardie durante ogni viaggio. Sia che vada a fare la doccia o nella sala visite, verrebbe sistematicamente monitorato o accompagnato da una delle guardie. Un trattamento che sarebbe molto diverso da quello concesso agli altri detenuti.