Sottotitolaggio
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Errori o eccentriche interpretazioni errate nei sottotitoli di film e serie tradiscono sempre più l’uso dell’intelligenza artificiale generativa. Una prospettiva allarmante per i traduttori, che già lavorano in condizioni degradate.
È l’inizio di un film o di una serie americana, due personaggi dialogano. I sottotitoli lasciano intendere che si conoscano poiché parlano in modo informale. Tuttavia, dalla scena successiva, adottano l’indirizzo informale prima, poco dopo, di usare nuovamente la familiarità. L’effetto è inquietante, addirittura terrificante, ma non intenzionale poiché si tratta senza dubbio di una traduzione effettuata da una macchina e non da un professionista. Con l’espansione delle applicazioni alimentate dall’intelligenza artificiale generativa e l’entusiasmo che essa scatena nel mondo tecnologico, questo tipo di incoerenza rischia di rovinare una scena, o addirittura l’intero film, rischia di moltiplicarsi.
La minaccia è diventata ancora più chiara in termini numerici dopo la pubblicazione, il 4 dicembre, di un sondaggio realizzato dalla società PMP Strategy per conto della Confederazione internazionale delle società degli autori e dei compositori (Cisac), che riunisce più di 220 autori società in 116 paesi. Secondo questo studio, il mercato dei contenuti musicali e audiovisivi generati dall’intelligenza artificiale sperimenterà, nei prossimi cinque anni, “crescita esponenziale”, aumentando fino ad un valore stimato di 64 miliardi di euro invece degli attuali 3 miliardi di euro. Una rivoluzione quindi, che avverrebbe a scapito dei creatori che ne soffrirebbero