Parigi in 8 mostre d'arte

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Dal Louvre alla Fondazione Vuitton

Parigi in otto mostre, ottimo inizio

L'idea non è quella di correre la maratona del museo ma di fare le proprie scelte tra un'offerta tentacolare. Ti aiutiamo.

Pubblicato: 21/12/2024, 14:38

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In breve:
  • Numerosi artisti svizzeri sono rappresentati in mostre a Parigi, tra cui la ginevrina Sylvie Fleury e il vodese Julian Charrière.
  • La mostra “Pop Forever, Tom Wesselmann &…” della Fondation Vuitton è fantastica!
  • Il Louvre impazzisce e solletica i nostri limiti.

Ci manca sempre una mostra a Parigi, è un po' come il destino, l'abbondanza obbliga. L'evento è all'inizio di dicembre Chiharu Shiota ancora in assemblea a Gran Palazzo che ci siamo persi per qualche giorno. Ma c'è ancora tempo per vibrare del sogno che le giapponesi tessono e, allo stesso tempo, drappeggiano con i suoi fili rossi. Mi piacerebbe vedere queste altre mostre.

Museo d'Orsay: dsono uomini, solo uomini

>Una persona scatta una foto di un dipinto dell'artista francese Gustave Caillebotte durante un'anteprima stampa della mostra 'Peindre les hommes' al Musee d'Orsay a Parigi il 4 ottobre 2024. (Foto di STEPHANE DE SAKUTIN / AFP) / RISERVATO AD USO EDITORIALE - MENZIONE OBBLIGATORIA DELL'ARTISTA AL MOMENTO DELLA PUBBLICAZIONE - PER ILLUSTRARE L'EVENTO COME SPECIFICATO NELLA DIDASCALIA>

Forse non abbiamo il controllo del nostro look, il tema “Caillebotte. Dipingere uomini” lo orienta un po’… Ma lo sveglia. Lo punge. Il pittore, buon genio degli impressionistiha rintracciato il reale, il nuovo. Insomma… il contrario!

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Lo vedeva nel cottimo, nello sportivo, nell'uomo contemplativo, pensieroso, nel passante, in queste mascolinità nella toilette, in questi altri trascinati dalla malinconia. E rimaniamo stupiti da questa immersione di altro genere nella sua opera.

Fino al 19 gennaio, chiuso lunedì. Altri giorni (9:30-18:00). www.musee-orsay.fr

Fondazione Vuitton:e schiocco delle labbra

>Tom Wesselmann cattura il teatro della società dei consumi in senso letterale e figurato.>

È energia in barrette e l'effetto Kiss Cool dura per ore dopo aver vagato tra i 150 pezzi, dipinti, collage, sculture, rilievi multimediali di Tom Wesselmann. L'americano morto vent'anni fa ha lasciato sul suo tempo un'arte ironica e graffiante. La mostra la inserisce con disinvoltura in una piccola storia della pop art composta da 70 opere di artisti – tra cui l'artista visiva ginevrina Sylvie Fleury – che hanno flirtato o flirtano ancora con questa lettura del XX secoloe secolo. Diventa essenziale per chiunque a Parigi!

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Borsa commerciale: lpresso la Borsa dell'Arte Povera

>Veduta della mostra “Arte Povera”, Bourse de Commerce – Collezione Pinault, Parigi, 2024. © Tadao Ando Architect & Associates, Niney e Marca Architectes, agenzia Pierre-Antoine Gatier. Foto: Florent Michel / 11:45 / Collezione Pinault.>

Risale alla retrospettiva del 2012 al Kunstmuseum di Basilea su quest'epoca del semplice, del vero portato dalla radicalità di un gruppo di italiani e pochi altri. E non è perché a Losanna, grazie a gallerista Alice Pauline conosciamo bene uno, Giuseppe Penone, che abbiamo la misura della diffusa inventiva di questo squadrone di artisti. Viene visto per la prima volta sotto la cupola della Borsa in un batter d'occhio, il che può creare confusione. Ma è audace. Il resto lo è meno, fatto di piccole cappelle, perdiamo un po' l'entusiasmo folle dell'Arte Povera.

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Museo del Louvre: pagpiù pazzo di quanto immagini

>Questa fotografia mostra le statue esposte durante la mostra 'Figures du Fou' (Figure del Matto) al Museo del Louvre di Parigi il 15 ottobre 2024. (Foto di JULIEN DE ROSA / AFP) / RISERVATO ALL'USO EDITORIALE - MENZIONE OBBLIGATORIA DEL ARTISTA AL MOMENTO DELLA PUBBLICAZIONE - PER ILLUSTRARE L'EVENTO COME SPECIFICATO NELLA DIDASCALIA>

Tutti i peccati sono nella natura di questa dotta spogliazione delle “Figure del Matto”. Siamo al Louvre, c'è molto da vedere in una mostra di storici dell'arte fatta di molteplici fonti e risorse, ma con una questione rilevante. “I pazzi di ieri sono quelli di oggi?”, lei è la guida tra questi grotteschi, questi lussuriosi, questi angosciati, questi indemoniati o questi bonarissimi! Se le opere spaziano dal Medioevo ai Romantici, la risposta alla domanda non potrebbe essere più contemporanea…

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Fino al 3 febbraio. Chiuso il martedì. Gli altri giorni (9.00-18.00), mercoledì e venerdì (9.00-21.00), consigliata la prenotazione. www.louvre.fr

Museo d'Arte Moderna: letà atomica

>L'interesse di questa manifestazione è anche vedere il numero di artisti che hanno integrato il tema nel loro lavoro. Qui, Salvador Dalí con “Uranium and Atomica Melancholica Idyll”, dipinto nel 1945.>

Stiamo andando, non stiamo andando? Diciamolo, l'era atomica non è il miglior leader per una mostra! Solo che questo è anche quello che chiediamo a un'istituzione museale, essere al passo con i tempi. E vista attraverso quella del Museo d’Arte Moderna, quest’epoca diventa – non osiamo… affascinante – ma significativa.

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Le fughe mistiche o concettuali di alcuni, l'esplosione di forme di altri, i pregiudizi come la neutralità, la paura della scienza come il suo utilizzo a fini artistici… l'esplorazione è ampia, infinita. Nessuna scadenza!

Fino al 9 febbraio. Mar – dom (10:00 – 18:00), giovedì (10:00 – 21:30) www.mam.paris.fr

Tre svizzeri a Parigi

>L'architetto, il 4 dicembre, sera dell'inaugurazione della sua mostra “Poétiques”.>

Il Gran Premio dell'Accademia di Belle non è gratuito! Bernard Tschumi l'ha appreso nella stessa telefonata che gli annunciava di essere il destinatario del 2024. Arriva con una mostra a cui… pensare. Se dovesse fare a selezione nel suo lavoroi suoi schizzi, i suoi archivi, i suoi modelli, l'architetto vodese non ha avuto difficoltà a riunirli sotto la stessa fedeltà. “Poetica” dice il titolo, la mostra ne dimostra i fondamenti.

>“Momenti fermi”, una mostra che riunisce dipinti di Giorgio Morandi e sculture di Alberto Giacometti, due artisti che hanno vissuto e lavorato negli stessi anni ma che non si sono mai incrociati.>

Ci sentiamo sempre un po' a nostro agio tra le mura Art Déco di questa dimora del XIV secolo.e quartiere che da solo vale la deviazione. Ma in questo momento è davvero obbligatorio! Con l'incontro inedito delle opere del pittore del silenzio Giorgio Morandi (1890-1964) e scultore di equilibri Alberto Giacometti (1901-1966), si poteva quasi sentire lo scambio dei loro pensieri. E lì viviamo un momento di grazia.

>“Stone Speakers”, l’installazione di Julian Charrière al Palais de Tokyo, evoca la diversità delle voci che la terra emette.>

Spesso cambiamo il mondo con Julian Charriereeppure non lasciamo mai il nostro. L'artista visivo vodese il cui lavoro è presentato anche fino al 20 aprile presso Museo Arken in Danimarca lo scruta e lo sente, lo esplora e lo rende nelle sue fragilità così come nella sua bellezza. Oltrepassando il sipario nero di questa mostra personale, calpestiamo una terra che trema, che rimbomba. Ci sentiamo osservati, osserviamo. Vogliamo toccare. Siamo toccati!

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Firenze Millioud è entrato nella sezione culturale nel 2011 per passione per gli uomini di cultura, dopo essersi occupato di politica ed economia locale dal 1994. Storica dell'arte, collabora alla redazione di cataloghi di mostre e opere monografiche sugli artisti.Maggiori informazioni

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