Keystone-SDA
Donald Trump ha annunciato sabato la nomina come inviato nel Regno Unito di Mark Burnett, ideatore e produttore del reality show “The Apprentice”. Questo programma ha reso il miliardario molto famoso prima del suo fulmineo ingresso in politica nel 2015.
Questo contenuto è stato pubblicato su
21 dicembre 2024 – 23:40
(Keystone-ATS) “Mark è rinomato per aver creato e prodotto alcuni dei più grandi spettacoli della storia della televisione”, ha scritto il presidente eletto in una nota, citando “The Voice e più specificamente, 'The Apprentice'.”
“Mark porterà una miscela unica di competenza diplomatica e riconoscimento internazionale a questo importante ruolo”, ha affermato il repubblicano. Questa nomina arriva quasi tre settimane dopo quella del nuovo ambasciatore degli Stati Uniti a Londra – alleato chiave di Washington – Warren Stephens, sostegno finanziario di Donald Trump.
A differenza della posizione di ambasciatore, il ruolo di inviato non richiederà il voto di conferma del Senato. “Mark lavorerà per migliorare le relazioni diplomatiche, concentrandosi su aree di reciproco interesse, tra cui il commercio, le opportunità di investimento e gli scambi culturali”, ha assicurato l'ex 45esimo e futuro 47esimo presidente degli Stati Uniti.
«Sei licenziato»
Nato a Londra, direttore della filiale televisiva dello studio MGM dal 2018 al 2022, Mark Burnett ha ottenuto i suoi più grandi successi con il reality show “The Apprentice”, trasmesso sulla NBC dal 2004 e per 15 stagioni.
Presentato fino al 2015 da Donald Trump, allora promotore immobiliare di New York, questo game show permetteva al futuro presidente repubblicano di autoinvitarsi nelle case americane. In una grande sala riunioni della Trump Tower, ha ricevuto i candidati e ne ha licenziato uno in diretta, usando la sua frase ormai rituale: “Sei licenziato!”.
“'The Apprentice' lo ha reso nuovamente un mito e, su scala molto più ampia, lo ha trasformato in un'icona del successo americano”, ha scritto Mr. Burnett, vincitore di numerosi Emmy Award, sulla rivista New Yorker nel 2018.
