Cel sabato di dicembre, il temporale Darragh ha interrotto il giro in bicicletta di questi cinque amici che erano troppo felici per trovare rifugio a La Pimpine, a Lignan-de-Bordeaux. Lungo il bar ci sono clienti abituali di lunga data che sono venuti per resettare il mondo attorno a un po’ di schiuma. Un abitante del paese viene a ritirare la sua baguette e il suo “Sud Ovest” del giorno in cui, in un angolo del tavolo, altri tentano la fortuna al gratta e vinci. Lontano dal bar, due adolescenti ridono della loro goffaggine nel controllare la pallina del flipper. E nell’attigua sala ristorante siamo impegnati a preparare un servizio dove è stata allestita una tavola da 17 coperti per il compleanno del nonno che gli ospiti degli altri tavoli non mancheranno di festeggiare. “Anche questo pomeriggio, nonostante il tempo, saremo pieni”, constata quasi stupito il direttore di sala, che il giorno prima serviva ancora 130 posti in terrazza.
Tutto lo spirito de La Pimpine è lì! Nel cuore di un paese di appena 900 abitanti, la vecchia stazione ferroviaria, trasformata all’inizio degli anni ’90 in un complesso rurale e poi in un ristorante, incarna la vita. L’atmosfera è familiare e gioiosamente sonora. Nel mezzo di questa agitazione intergenerazionale, Damien Mitteau si muove tra il retro del bar e le cucine, dando uno sguardo in giro per la stanza, fermato da qualche abbraccio amichevole. Senza mai perdere il suo radioso sorriso.
A 42 anni, l’ex chef-proprietario del ristorante Papadam di Fargues-Saint-Hilaire ha rilevato lo scorso settembre l’attività precedentemente gestita da Cendra e Jean-Claude Bezard. Un mese di lavori dopo, La Pimpine ha riaperto con una nuova configurazione e un arredamento rivisitato, in un caldo spirito vintage-bistrot. Con la soddisfazione per il nuovo proprietario del locale di “notare che i vecchi non hanno nostalgia e hanno ritrovato presto qui le loro abitudini”.
“Nient’altro che fatto in casa”
Meglio ancora, sanno anche di poter contare su una cucina che mescola ricette di famiglia, come la testa di vitello, la garbure e l’anatra confit, con proposte bistronomiche che mettono in risalto il foie gras del sud-ovest e le animelle di vitello. E un imbattibile menù per il pranzo infrasettimanale, di tre portate e un quarto di vino, a soli 18 euro. “Qualunque sia il piatto, solo fatto in casa”, insiste il padrone che, per mantenere questa linea, impiega cinque cuochi.
Damien Mitteau ha una carriera professionale atipica, iniziando nel commercio prima di passare dietro un bar e diventare direttore di uno dei locali dei fratelli Pourcel a Shanghai. L’originale Lot-et-Garonnais è anche detentore del trofeo Aquitaine Terre de genius. Competenze multidisciplinari ideali per la gestione di questa struttura versatile, aperta sette giorni su sette a partire dalle 7 del mattino, che offre anche a questo figlio e nipote di un ferroviere un modo per riconnettersi con la sua storia personale. Quanto basta per partecipare ancora di più all’anima del locale la cui festosa programmazione serale aumenterà in crescendo. La Pimpine, sicuramente, è il luogo dove condividere tutti i bei momenti della vita!