“Tutti amano Touda”: quando Nabil Ayouch racconta l’aïta ed eroizza le sue donne

“Tutti amano Touda”: quando Nabil Ayouch racconta l’aïta ed eroizza le sue donne
“Tutti amano Touda”: quando Nabil Ayouch racconta l’aïta ed eroizza le sue donne
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Lunedì 9 dicembre la stampa marocchina si è incontrata in una delle sale buie del multisala Pathé Californie, a Casablanca, per un momento di intima condivisione con il mondo artistico di Nabil Ayouch. In questa occasione, il regista marocchino ha presentato “Tutti amano Touda»la sua ultima opera, due giorni prima della sua uscita nelle sale. Era accompagnato dall’eroina del film, Nisrin Erradi, che interpreta il personaggio di Touda, così come dai team di produzione Ali n’ Productions e Concept Mena Group.

Il film mette in risalto l’aïta, quest’arte musicale ancestrale marocchina. Nabil Ayouch esplora le ripercussioni sociali di questo know-how tradizionale attraverso le molteplici lotte di Touda, un’artista la cui ultima ambizione è affermarsi come chikha. Touda lotta per realizzare il suo sogno, ma anche per suo figlio, “sordomuto e che, paradossalmente, è l’unico a sentire veramente la canzone di Touda”, spiega Nabil Ayouch in una dichiarazione per Le360.

La scena dell’esordio di “Tutti amano Touda” è un prologo brutale in cui la protagonista viene attaccata da figure maschili ubriache, che la perseguitano per tutto il film in molteplici forme. Introduce anche il tema centrale dell’opera. Il personaggio di Touda, spiega Nabil Ayouch, incarna la lotta di una donna contro i venti contrari, “che la vogliono invecchiare, che la vogliono ridurre a donna-oggetto”.

Attraverso il ritratto di Touda, Nabil Ayouch si propone di decostruire la percezione sociale negativa che grava sugli Shikhati, spesso stigmatizzata come ignominia. Il suo film mette in luce l’ipocrisia di una società che, pur ammirando queste donne, prova un piacere ancora maggiore nel denigrarle. Secondo lui, queste donne libere “hanno avuto un ruolo fondamentale nella storia del Paese poiché osarono, per la prima volta, cantare in pubblico in un’epoca in cui era riservato agli uomini“. Dalla fine del XIX secolo incarnano una parte essenziale della cultura marocchina, al crocevia tra arte ed emancipazione.

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Nisrin Erradi, l’attrice protagonista, si è impregnata, per la sua interpretazione, dell’esperienza di shikhate reali ed emblematici, come Khadija El Bidaouia, che ha saputo guidarla ad adottare il gesto giusto, l’atteggiamento giusto. All’arrivo, una perfetta padronanza del carattere complesso e potente di Touda. “Touda ha vissuto con me per un anno intero, durante le riprese e anche al di fuori delle stesse. Non potevo liberarmi di lei».

«Tutti amano Touda»da cui emergiamo abbagliati dalla magistrale interpretazione di Nisrin Erradi e degli altri attori, si presenta come un’opera di protesta volta a riabilitare un’arte spesso percepita come volgare e circondata da numerosi equivoci e incomprensioni. La messa in scena simbolica di Nabil Ayouch si sforza di ripristinare la dignità degli Shikhati interrogando la società sulla sua visione, che è spesso segnata da una moralità inappropriata.

Attraverso il tema toccante che affronta e la profondità del suo messaggio, questo film non mancherà di affascinare gli spettatori e di innescare un ricco dibattito sulle questioni sociali e culturali che solleva.

Par Camilia Serraj et Khalid Essalak

12/10/2024 alle 20:20

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