L’emblematico ospite di Grandi testePhilippe Bouvard, che festeggerà il suo 95esimo compleanno il 6 dicembre, ne dà la notizia a BFMTV.
È cieco e non sente più bene. Ma la voce di Philippe Bouvard è intatta e il suo spirito è ancora “fremente”. A pochi giorni dal suo 95esimo compleanno, il conduttore che andrà in pensione il prossimo gennaio, ha dato la sua notizia a BFMTV. L’emblematico presentatore di Grandi teste è lieto della proiezione a Cannes, dove vive, di un documentario sulla sua carriera, intitolato Le mille e una vita di Philippe Bouvard.
“Sono diventato cieco circa 8 anni fa, un giorno mentre ero al casinò di Monaco. All’improvviso, il grande lampadario sotto cui mi trovavo è diventato completamente nero. Non ha più riacquistato il suo colore. L’udito è diminuito molto, ma ci sono apparecchi che in parte rendono per le carenze.
«Semplicemente, quando mi ritrovo con colleghi e domande che un po’ mi entusiasmano, ho l’impressione che la mente continui a fremere», aggiunge.
Salendo sul palco per incontrare il pubblico, dopo la proiezione del documentario, Philippe Bouvard è stato lungamente applaudito dal popolo di Cannes.
“Sono molto felice di vedere, nel vecchio che sono diventato, un ex giovane che è ancora altrettanto entusiasta”, ha confidato anche lui.
Longevità da record
Lo scorso giugno il giornalista aveva annunciato che sarebbe andato in pensione il 1° gennaio 2025, dopo 60 anni di carriera. È per battere questo record di longevità al microfono di RTL che Philippe Bouvard taglierà il microfono in questa data.
«Perché il 1° gennaio avrò stabilito il doppio record che speravo, cioè 60 anni di radio e 60 anni di RTL», ha poi spiegato, aggiungendo: «Mi piacerebbe avere questo (questo record , ndr), perché, non te lo nascondo, la radio mi piaceva molto, e la radio me l’ha restituita.”
Il documentario Le mille e una vita di Philippe Bouvard è stato proiettato il 30 novembre alla Croisette alla presenza del conduttore. Questo nuovo film, diretto da Fabrice Gardel e Edward Beucler, unisce la testimonianza di Philippe Bouvard a quella dei suoi cari, personaggi pubblici e politici. È anche costellato di archivi personali.
Victor Labbay con Magali Rangin