“Leni Riefenstahl – Luci e ombre”, all’insegna del culto della bellezza

“Leni Riefenstahl – Luci e ombre”, all’insegna del culto della bellezza
“Leni Riefenstahl – Luci e ombre”, all’insegna del culto della bellezza
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Pubblicato il 27 novembre 2024 alle 13:29 / Modificato il 27 novembre 2024 alle 15:32

3 minuti. lettura

Nel corso del tempo, il suo nome è diventato più conosciuto dei suoi film. I suoi documentari di propaganda nazista, Il trionfo della volontà (1935) et Gli dei dello stadio (1938), divenuto quasi invisibile a causa di una comprensibilissima (auto)censura, e dal lato della narrativa, il suo splendido inizio, Luce blu (1932), quasi mai più mostrato e la sua ultima opera, Pianura (1944/1954), assolutamente mai, di Leni Riefenstahl resta solo la fama di regista ufficiale del Terzo Reich. Mito o realtà?

Dopo ben venti ritorni televisivi sulla sua carriera interrotta, sulla sua straordinaria personalità (morì nel 2003, all’età di 101 anni) e sulla fastidiosa questione delle sue responsabilità, un film documentario di Andres Veiel fa finalmente il punto.

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