Hugh Grant, due missionari mormoni e un’inquietante riflessione sulla fede, benvenuti nel labirintico ed efficacissimo universo di “Heretic”. Da scoprire questa settimana al cinema.
In una piccola cittadina del Colorado, negli Stati Uniti, la sorella Barnes (Sophie Thatcher) e sorella Paxton (Chloe Est), due missionari della Chiesa mormone, vanno di porta in porta da coloro che desiderano imparare qualcosa in più sulla loro Chiesa e sul Signore Gesù Cristo. Dopo una giornata infruttuosa, si recano a casa di un certo signor Reed (Hugh Grant). Affascinanti a prima vista, si ritrovano presto nella trappola di questo pericoloso manipolatore.
Dalle scuderie A24, una casa newyorkese molto alla moda alla quale dobbiamo in particolare “Heredity” di Ari Aster o il bis di «The Witch» de Roberto Eggers“Heretic” fa parte dell’eredità dei suoi colleghi horror. Un concetto che ha dato prova di sé (un film horror sulla fede e sui mormoni), un marketing di nicchia (la candela profumata alla torta di mirtilli è probabilmente già su molte liste di Natale) e un casting al crocevia di generazioni (Hugh Grantinaspettato, in tandem con Sophie Thatcherstar di “Yellowjacket”, e molto promettente Chloe Est incrociati in particolare in “The Fabelmans”) e ora “Heretic” aveva tutto per piacere anche prima di uscire nei cinema.
© 2024 Pathé Films AG
Sicuramente uno dei film horror più attesi dell’anno, questo è chiaro Scott Beck et Bryan Woods non perdere mai il loro obiettivo. Colpo di genio dopo la strage che fu il loro “65 – The Land Before”, “Heretic” affascina di scena in scena, fin dall’apertura. Il know-how e l’ingegnosità della messa in scena sono semplicemente pazzeschi. Prodotto dal leggendario Stacey Sher e godendo della collaborazione con l’immenso direttore della fotografia Chung-hoon Chung (potresti riconoscere alcuni dei movimenti di macchina utilizzati in “Old Boy” di Park Chan-wook), “Heretic” si offre all’horror con disinvoltura e filosofia.
Un esercizio pericoloso chiacchierare qui senza rivelare la trama, ma tra un’esacerbata illuminazione a gas e ipnotizzanti farneticazioni teologiche, Hugh Grant mostra una facilità incredibile e maliziosa. Il magnetismo delle sue suppliche risponde ai punteggi marmorei degli eccellenti Sophie Thatcher et Chloe Est. Soffiando sui mali di una generazione che fa affidamento sul divino, “Eretico” si interroga, valzer, si scontra e squarcia un vortice tratto dal veleno di un sogno di mezzanotte. Specchio di allodole in cui si confondono i traumi infantili e i mille serpenti di Medusa, “Heretic” si adorna di una metafisica disastrosa che non manca di far stringere i denti. Sei stato avvisato, non ci resta che augurarti buona fortuna.
4/5 ★
Il 27 novembre al cinema
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