Cognac Blues Passion, la moltiplicazione dei diapason

Cognac Blues Passion, la moltiplicazione dei diapason
Cognac Blues Passion, la moltiplicazione dei diapason
-

L’anno scorso, Cognac Blues Passion ha celebrato il suo 30° anniversario con uno dei migliori veterani del genere: il chitarrista americano Buddy Guy, 87 anni, allora nel bel mezzo di un trionfante tour d’addio che si è concluso questa primavera a Chicago. Durante questa stessa edizione, l’evento della Charente ha accolto anche il crooner Chris Isaak, ma anche i francesi Michel Jonasz, Placebo, MC Solaar e Matthieu Chédid, il cui legame con il blues non è evidente.

Questa è la forza di questo incontro estivo, uno dei più importanti di inizio estate in Nuova Aquitania: mescolare generi e piaceri, incrociando così diversi tipi di pubblico.

“Incontrare artisti che incarnano il passaggio di testimone, o promettenti successori, accogliendo il pubblico di tutte le età”, riassume lo storico direttore artistico Michel Rolland. Una mezza dozzina di luoghi: nel cuore della Maison Martell, nella cornice verde di Jarnac, l’anfiteatro naturale dei giardini pubblici di Cognac, nel castello del re Francesco I, nei caffè e nei ristoranti della città… Cinque giorni durante questa volta la musica è ovunque, anche sui balconi di tre quartieri della città. “Cognac Blues Passion è più determinato che mai ad affermarsi e a diventare un evento imperdibile”, assicura Samuel Vincent, direttore di Belle Factory, la società di produzione del festival.

Da Nat Myers ai Deep Purple

Con circa 40 gruppi o artisti in programma, l’annata 2024 riesce a combinare diversi programmi in uno solo. I puristi del blues stanno già tenendo d’occhio gli artisti americani annunciati. Tra questi, due protetti di Dan Auerbach, metà del duo The Black Keys e boss della formidabile etichetta Easy Sound, con sede a Nashville, Tennessee. Nat Myers, visto in tournée lo scorso inverno con Robert Finley, è un narratore coreano-americano. Questo giovane cantante di strada attacca, con la sua voce e la sua chitarra, le ingiustizie di un’America frammentata come mai prima d’ora. Il primo James, da parte sua, invita i grandi autori del sud (incluso Faulkner) a cantare storie di omicidi, romanzi perduti o spiriti ottimisti con una voce potente, battuta dal bourbon, come un giovanile Tom Waits.

Ovviamente applaudiranno l’incredibile Cedric Burnside con le sue canzoni ipnotiche, servite con una totale assenza di ostentazione e molta anima. Come dovrebbe essere.

Per rafforzare il gioco e aprire gli orizzonti, accoglieranno con piacere due gruppi californiani: Robert Jon & the Wreck, tutti virtuosismi, e il quartetto autenticamente rock Rival Sons, autore di nove album che rimandano agli anni Settanta, dai Led Zep to Free, dagli Animals ai Deep Purple.

Ci saranno anche questi ultimi: il gruppo inglese Deep Purple ha ancora tre dei suoi membri storici tra le sue fila (il cantante Ian Gillan, il batterista Ian Paice e il bassista Roger Glover, tutti prossimi agli 80 anni) e continua a pubblicare album in studio. Ma suona la maggior parte dei suoi classici ad ogni concerto, da “Black Night” al seminale “Smoke on the Water”.

Ditto, l’inglese dei Pretenders, riformato attorno all’iconica cantante Chrissie Hynde, sempre eccellente sul palco e armata di un repertorio concreto.


Chrissie Hynde, veterana del punk, ancora alla guida dei Pretenders.

Prezzo Ki

Il ritorno dell’ispettore Cluzo

Molto attesi anche i due duo locali di particolare rilevanza: i Girondins Franck & Damien, maestri del soul acustico cool in stile West Coast, e i contadini delle Landes di The Inspector Cluzo, appena tornati da un nuovo tour negli Stati Uniti dove si trovano hanno suonato le loro canzoni prodotte da Vance Powell, produttore degli album di Raconteurs e Chris Stapleton. Infine, l’omaggio al compianto Calvin Russell è già oggetto di un bellissimo album con Johnny Gallagher, Beverly Jo Scott e Charlélie Couture… che si riuniranno attorno a Manu Lanvin per un concerto che si preannuncia eccezionale.

Ma Cognac Blues Passion apre i suoi chakra ad altra musica. Come il funk ruvido del trio blues creolo Delgres, o lo strano universo dell’artista cieca e non binaria Brittany Davis: gospel originale, pop e R’n’B di oggi, è un UFO con la voce di un angelo.

Infine, per emozionare più gente possibile, Cognac può contare sul folle e festoso electro-swing del Caravan Palace, l’eterna discoteca di Gloria Gaynor (quella vera, quella di “I Will Survive” e “Never Can Say Goodbye” ), il gospel vocale dell’eccellente cantante senegalese Faada Freddy o la musica della dea maliana Fatoumata Diawara.

Italiano: Italiano:

Incontri e sessioni acustiche

Partner di Cognac Blues Passion già da diversi anni, il mensile “Rolling Stone” propone ora una proposta molto originale: le Rolling Stone Conversations promettono, dalle 11:30 alle 19:30, una decina di nuove masterclass e vetrine improvvisate. “L’idea è venuta a Michel Rolland, direttore artistico del festival”, ricorda il giornalista Xavier Bonnet, che – insieme ad Alma Rota, direttore della rivista – condurrà queste “Conversazioni”. “Sono momenti di scambi e interviste con gli artisti in programma al festival. La maggior parte di loro offrirà poi una piccola sessione acustica di due o tre tracce.” Su questo palco appositamente allestito nel cuore del festival vengono annunciati Little Odetta, Jessie Lee & the Alchemists (vincitore del premio Cognac Passions 2024), The Inspector Cluzo, Rival Sons, Delgres, Cedric Burnside…
È già previsto un disco in vinile di queste “Rolling Stone Live Sessions at Cognac Blues Passion”: sarà mixato a Londra durante l’estate e sarà disponibile da settembre. Segnerà l’inizio di una collezione unica nel suo genere.

-

NEXT Novità da Kendji Girac: infortunio, indagini e ritorno in scena