Trécarré e la cultura musicale di Baie-Sainte-Marie premiati alla FICFA

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Il documentario Trecarré della regista neoscozzese Natalie Robichaud, un film che si concentra sul modo in cui la musica ha plasmato l’identità di Baie-Sainte-Marie, ha vinto il premio per il miglior cortometraggio acadiano.

Il film è stato premiato sabato sera alla cerimonia di premiazione La Vague del 38° Festival international du cinéma francophone en Acadie (FICFA) a Moncton, New Brunswick.

Trecarréun documentario di 30 minuti prodotto daNFB, immerge lo spettatore nella cultura musicale degli Acadiani di Baie-Sainte-Marie.

Una menzione speciale è stata assegnata anche al cortometraggio Morto prima del rosso di Xénia Gould, per la sua visione artistica unica.

Altrove nel paese

Una lingua universaledel manitobano Matthew Rankin, ha vinto il premio per il miglior lungometraggio canadese. La giuria di FICFA premiare questo film per la sua originalità e la sua critica incisiva alla politica canadese, venata di umorismo e finezza.

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“A Universal Language” rappresenterà il Canada nella corsa per le nomination per il miglior film internazionale alla prossima cerimonia degli Academy Awards.

Foto: fotogramma del film

Un’altra cosa, di Étienne Lacelle, è nominato miglior cortometraggio canadese. La maestria narrativa e la creatività di quest’opera del Quebec sono state elogiate dalla giuria del FICFA.

Il Premio La Vague Coup de cœur verrà assegnato dopo il festival a seguito di una votazione pubblica.

Produzioni internazionali pluripremiate

IL FICFA ha inoltre assegnato il premio per il miglior lungometraggio di finzione internazionale a Nikidi Céline Salette (Francia) per una narrazione femminile portata avanti con delicatezza e una straordinaria interpretazione dell’attrice principale, che incarna un’artista resiliente e stimolante.

Al film è stato assegnato il premio per il miglior documentario di medio o lungometraggio Dahomeydi Mati Diop, una coproduzione di Benin, Francia e Senegal. La coerenza tra contenuto e forma, nonché l’eccezionale qualità del suo lavoro sono gli elementi che hanno attirato l’attenzione della giuria.

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Dahomey ha vinto l’Orso d’Oro alla Berlinale 2024.

Foto: Sito Internet – FICFA

A lungodi Guillaume Noura, ha vinto il premio per il miglior cortometraggio internazionale. La forza evocativa e la profondità emotiva di questo film dell’Isola della Riunione hanno conquistato la giuria.

Menzioni speciali sono state assegnate alla produzione Quebec-tunisina Da dove veniamo di Meryam Joobeur e il film del Quebec Come sentire attraverso una lastra di metallo di Marianne Belliveau.

Quest’anno non c’erano lungometraggi acadiani in programma durante il festival a causa della mancanza di produzioni. Il Premio La Vague Léonard-Forest per il miglior film o lungometraggio acadiano non è stato quindi assegnato.

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