La scure è caduta sulla rivista 303: pura e semplice minaccia di scomparsa nel 2026. Perché la redazione conferma oggi, 21 novembre 2024, “un allarmante compromesso di bilancio: una drastica riduzione del 50% del sussidio operativo nel 2025, prima del suo ritiro nel 2026”.
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Calcolatrice alla mano, con un budget annuale di 650.000 euro, la Regione Paesi della Loira, che aveva concesso la somma di 319.200 euro nel 2024, ha deciso di ridurla a 160.000 euro nel 2025. Poi a zero nel 2026, il che potrebbe comportare la condanna a morte di questa rivista nata nel 1984, sotto la presidenza regionale della RPR Olivier Guichard. “La sovvenzione è consentita 303 esistere senza pubblicità”, una rivista che deve il suo nome alla somma dei numeri mineralogici dei cinque dipartimenti della Loira.
Cinque lavori e quasi 200 autori
“Mobiliteremo le nostre firme, magari attraverso un forum, e inviteremo i funzionari eletti e le parti interessate in questo settore a mobilitarsi per mantenere il sostegno finanziario per 303 », spieghiamo dal lato editoriale. “È un motore economico per i territori” con un team di cinque dipendenti fissi e quasi 200 autori, oltre a “ partecipazione annuale a circa 60 eventi, fiere, convegni e mostre. 303 contribuisce all’influenza regionale ben oltre i confini del Paese della Loira. » La rivista distribuisce 2.000 copie per i numeri trimestrali, venduti a 15 euro per 96 pagine, e 3.000 copie per il numero speciale annuale, venduto a 28 euro per 256 pagine.
“Cosa fanno gli uomini e le donne dell’Occidente”
Nell’editoriale del numero 0 della rivista nel 1984, il presidente della Regione, Olivier Guichard, scriveva: “Per la prima volta una Regione si dota di uno strumento di qualità, sia nei contenuti che nella forma, aperto alla ricerca e alla tradizione, attento alla fantasia. “303” farà così conoscere, non senza a volte sorprendere, dentro e fuori i confini amministrativi dei cinque dipartimenti, ciò che fanno gli uomini e le donne dell’Occidente affinché la vita sia anche uno stile. »