È iniziato il conto alla rovescia: il Festival Internazionale del Cinema di Marrakech, in programma dal 28 novembre al 7 dicembre, propone diverse novità, tra cui l’animazione del centro M Avenue situato a Hivernage, che sostituisce le proiezioni all’aperto per il grande pubblico sulla piazza Jamaa El-Fna quadrato, escluso dal programma per il secondo anno consecutivo.
Il concorso ufficiale vedrà protagonisti 14 film, valutati da una prestigiosa giuria presieduta dal regista italiano Luca Guadagnino.
Tra le altre novità, menzionate in questa intervista con Ali Hajji, coordinatore generale e membro del comitato di selezione della FIFM, c’è l’ampliamento della sezione “Conversazioni”, che ora accoglierà 15 personalità del cinema invece di 10. L’elenco comprende registi di fama e attori, premiati con Oscar, Golden Globe e premi prestigiosi ai festival di Cannes, Venezia e Berlino.
Leggi anche: FIFM 2024: grandi nomi del cinema mondiale annunciati nel programma “Conversazioni”.
Le360: la città di Marrakech si prepara ad ospitare la FIFM. Quali saranno gli highlights di questa edizione 2024?
Ali Hajji: il festival si aprirà con “L’Ordine» di Justin Kurzel, un thriller politico di straordinaria maestria, con un Jude Law in gran forma e ambientato nell’ambiente suprematista bianco americano degli anni ’80.
Durante i 9 giorni del festival, gli spettatori saranno invitati a scoprire una selezione molto diversificata di generi e nazionalità: 71 film provenienti da 32 paesi compongono la selezione quest’anno, tra cui 12 film marocchini e 9 film in anteprima mondiale o internazionale . Il concorso ufficiale, sezione di punta del festival, dedicata alla scoperta di giovani cineasti provenienti da tutto il mondo, presenterà 14 opere che saranno esposte alla giuria internazionale presieduta dal regista italiano Luca Guadagnino (“Chiamami col tuo nome»«Sfidanti»). Al suo fianco troveremo, tra gli altri, l’attore anglo-americano Andrew Garfield (“The Social Network”), l’attrice belga Virginie Efira (“Victoria»), il regista iraniano Ali Abbasi (“The Apprentice»), l’attrice marocchina Nadia Kounda (“Volubilis»), o l’attore australiano Jacob Elordi (“Euphoria»).
Tra i film di gala possiamo citare l’attesissimo “Tutti amano Touda» di Nabil Ayouch, portato dalla vibrante interpretazione di Nisrin Erradi o addirittura «I semi del fico selvatico” dell’iraniano Mohammad Rasoulof, un film coraggioso e di grande forza.
“Il programma “Conversazioni” vedrà un notevole aumento di potenza, con 15 incontri previsti quest’anno, rispetto ai 10 dell’anno scorso. L’elenco dei talenti che parteciperanno quest’anno è eccezionale e comprende registi e attori vincitori di Oscar e Golden Globe provenienti da Cannes, Venezia e Berlino”.
— Ali Hajji, coordinatore generale e membro del comitato di selezione della FIFM
Quest’anno, il festival rende omaggio a 3 personalità emblematiche del cinema, il cui percorso di eccellenza, talento e generosità ha segnato diverse generazioni: la grande signora del cinema marocchino, scomparsa il mese scorso, Naïma Elmcherqui, l’attore americano due volte premio Oscar Sean Penn e il regista canadese cult David Cronenberg.
Il programma “Conversazioni”.» vedrà un significativo aumento di potere, con 15 riunioni previste quest’anno, rispetto alle 10 dell’anno scorso. L’elenco dei talenti che parteciperanno quest’anno è eccezionale e comprende registi e attori vincitori di Oscar e Golden Globe provenienti da Cannes, Venezia e Berlino. Per citarne solo alcuni: il regista americano Tim Burton (“Beetlejuice, Beetlejuice”), il regista messicano Alfonso Cuarón (“Roma»), la regista francese Justine Triet (“Anatomy of a Fall”) o il regista americano Todd Haynes (“Maggio dicembre»). Si terrà una conversazione incrociata sui loro primi film con i giovani cineasti marocchini Alaa Eddine Aljem, Yasmine Benkiran, Ismaël El Iraki e Kamal Lazraq.
Leggi anche: FIFM 2024: Luca Guadagnino presidente della giuria, svelati i 14 film in concorso
I programmi professionali del festival stanno vivendo sviluppi quest’anno. Potete dirci in cosa consistono queste nuove funzionalità?
I laboratori dell’Atlante»il programma professionale del festival dedicato ai registi marocchini, arabi e africani, continua a svilupparsi e offre un certo numero di novità. Si svolgeranno in 5 giorni invece dei 4 dell’anno scorso, per esplorare ambiti più professionali e artistici. Una nuova sezione, dal titolo “Stazione Atlas»sarà lanciato per sostenere i giovani registi e produttori marocchini che desiderano perfezionare le proprie competenze per aprirsi a livello internazionale. E proprio durante questa settima edizione degli “Ateliers de l’Atlas” si terrà una giornata dedicata alla distribuzione.
Stiamo anche organizzando, durante il festival, un laboratorio introduttivo e avanzato di critica cinematografica, per gli studenti, dopo il successo riscontrato la scorsa estate da quello organizzato per i giornalisti che lavorano in Marocco.
Cosa ha determinato la scelta dei film per la selezione ufficiale di questa edizione 2024?
Con il comitato di selezione, quest’anno abbiamo guardato più di 1.000 film per selezionarne 71. Si tratta tanto di guardare quanti più film possibile per portare alla luce le gemme e rivelare nuovi registi promettenti, quanto di cercare più film da parte del pubblico in generale amministratori individuati. Ogni volta siamo attenti alla singolarità di uno sguardo, alle questioni morali e politiche poste da un film e alla loro risonanza nelle nostre società contemporanee, nonché alle qualità della messa in scena e della narrazione.
“Con “La Mer au loin”, Saïd Hamich firma un film commovente che segue il viaggio di un emigrante marocchino clandestino a Marsiglia negli anni ’90. Il film è stato sostenuto dagli “Ateliers de l’Atlas” prima di essere presentato a Cannes lo scorso maggio alla “Settimana della Critica”
— Ali Hajji, coordinatore generale e membro del comitato di selezione della FIFM
Poi, ognuna delle 6 sezioni del festival ha la sua specificità: il concorso è dedicato alla scoperta di giovani cineasti di tutto il mondo che stanno realizzando un’opera prima o una seconda lungometraggio; i “Gala Screenings” presentano una selezione dei film internazionali più attesi dell’anno, alla presenza del loro prestigioso cast; le “Proiezioni Speciali” presentano film contemporanei di registi acclamati dalla critica o dai più grandi festival internazionali; il “Panorama del cinema marocchino” propone di scoprire una selezione di fiction e documentari recenti della produzione nazionale; l’“Undicesimo continente” presenta film audaci che sconvolgono le rappresentazioni cinematografiche; infine, la sezione “Giovani & famiglie” è composta da film rivolti a bambini e adolescenti dai 4 ai 18 anni e al pubblico delle famiglie.
Due registi marocchini saranno in lizza per la Stella d’Oro. Cosa giustifica questa scelta?
Con “La Mer au loin”, Saïd Hamich firma un film commovente che segue il viaggio di un emigrante marocchino clandestino a Marsiglia negli anni ’90. Il film è stato sostenuto dagli “Ateliers de l’Atlas” prima di essere presentato a Cannes lo scorso maggio “Settimana della critica”. È un’opera che si distingue per le sue dimensioni e che è portata avanti da un attore che farà sempre più parlare di sé, Ayoub Gretaa. È raro, nel cinema marocchino, vedere film ambientati tra i due paesi, Francia e Marocco. Hind Meddeb è una regista di origine marocchina attraverso la madre, il cui documentario, “Sudan, Remember”, è una coproduzione tra Francia, Tunisia e Qatar. Girato in Sudan, il film è un inno poetico alla resistenza dei giovani sudanesi che descrive con grande sensibilità la vita quotidiana dei personaggi comuni della rivoluzione che ha scosso questo paese. È stato sostenuto anche dagli “Ateliers de l’Atlas” ed è stato presentato in anteprima mondiale all’ultima Mostra del Cinema di Venezia.
“Il festival si distingue per un concorso dedicato alla scoperta dei giovani autori. Esponendo queste opere a giurie prestigiose, crea un incontro unico tra i cineasti esordienti e i più grandi nomi del cinema mondiale.
— Ali Hajji, coordinatore generale e membro del comitato di selezione della FIFM
Ritorneranno le proiezioni su piazza Jamaa El-Fna dopo due anni di assenza?
Quest’anno il festival si apre alla città in modo diverso attraverso un nuovo impianto su M Avenue, dove sono previsti numerosi eventi per il grande pubblico e gli appassionati di cinema. L’organizzazione di “Conversazioni” al teatro di Meydene permetterà inoltre a un maggior numero di festivalieri di incontrare grandi nomi del cinema mondiale, offrendo a tutti un’esperienza arricchente e ancora più inclusiva. Il festival rimane accessibile a tutto il pubblico. È sufficiente accreditarsi sul sito per accedere a tutte le proiezioni e alle diverse conversazioni proposte.
Dove si posiziona oggi la FIFM nella mappatura dei principali festival cinematografici del mondo?
La FIFM gode di grande credibilità internazionale ed è considerata uno degli eventi più importanti della regione. Ogni anno partecipano le più grandi personalità del cinema mondiale e diverse centinaia di professionisti da tutto il mondo viaggiano per presentare i loro film o partecipare alle sessioni proposte dai “Workshop Atlas”. Il festival si distingue per un concorso dedicato alla scoperta di giovani autori.
Esponendo queste opere a giurie prestigiose, crea un incontro unico tra i cineasti esordienti e i più grandi nomi del cinema mondiale. Per un giovane autore, ricevere un premio assegnato da una giuria presieduta da Scorsese o Coppola è un’incredibile spinta per la propria carriera, oltre ad essere un ricordo indimenticabile. Teniamo tutti in mente l’immagine storica della 20a edizione: Asmae El Moudir che riceve la Stella d’Oro da Jessica Chastain. Questa immagine è emblematica dello spirito del festival di Marrakech e della magia che può creare.