La poesia di ChatGPT si fonde perfettamente con quella di scrittori molto conosciuti, con buona pace di Shakespeare, Blake o TS Eliot. I ricercatori dell’Università di Pittsburgh hanno intervistato lettori, non necessariamente esperti di poesia, e per il 46% di loro i versi di ChatGPT sono più belli, più ritmati e soprattutto più accessibili rispetto a quelli di poeti famosi. Questo è il risultato di uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Nature.
“Più umani degli umani”
Allora che aspetto ha la poesia ChatGPT? Se viene chiesto di scrivere una breve poesia nello stile di Emily Dickinson, ecco cosa risponde l’IA: “Un dolce silenzio si dischiude. Quando la sera stende il suo velo. Una tranquillità dell’aria trasporta chi si ferma sotto le stelle.” Secondo lo studio, “la semplicità delle poesie generate dall’intelligenza artificiale potrebbe essere più facile da comprendere per i non esperti, portandoli a preferire la poesia generata dall’intelligenza artificiale e a interpretare erroneamente la complessità delle poesie umane come un’incoerenza generata dall’intelligenza artificiale.”
Gli autori dello studio sono preoccupati per la capacità dell’intelligenza artificiale di generare poesie”più umano degli umani“. Chiamano attraverso il loro studio a migliore regolarizzazione e maggiore trasparenza nell’uso dell’IA.
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