“The Neon People”: nei tunnel sotto Las Vegas, le miserie del capitalismo

“The Neon People”: nei tunnel sotto Las Vegas, le miserie del capitalismo
“The Neon People”: nei tunnel sotto Las Vegas, le miserie del capitalismo
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Senza dubbio è la città più simbolica del divario che si allarga negli Stati Uniti tra i più poveri e i più ricchi. Città paradossale, golosa di acqua e di elettricità in mezzo al deserto del Nevada, Las Vegas è paradossale anche in questa opposizione tra l’opulenza offerta ai turisti e la povertà della sua popolazione marginale: i casinò e le loro luci in superficie, i i pallet e le pallide luci al neon nel seminterrato.

Il film si apre con l’immagine terribile di un uomo che fruga tra i suoi magri averi, nell’oscurità, prima di allontanarsi verso la luce, spingendo una sedia a rotelle per emergere in pieno giorno. Come lui, ce ne sono migliaia che vivono nei tunnel di evacuazione dell’acqua piovana che corrono proprio sotto la città.

Testimonianze toccanti

Come Rudy e Mary, anche loro cercano di riprodurre qui una parvenza di normalità: sistemano la loro stanza, stendono i tappeti, fanno la spesa, escono perfino per schiarirsi le idee. Ma pochi immaginano di poter lasciare questo posto, per mancanza di soldi, per vivere altrove, anche solo nelle stanze affittate settimanalmente nei motel circostanti. Belle e terribili, tristi e talvolta gioiose, le testimonianze degli abitanti dei tunnel, come la “Città delle luci”, soprannome di Las Vegas.

Il soggetto è avvincente, filmato con rigore da un amante del cinema (il suo regista, il critico Jean-Baptiste Thoret, gli ha dedicato una quindicina di opere) che lascia trasparire l’influenza zombie di George Romero nella sua critica al consumo sociale. Ma probabilmente è troppo lento per permettere agli spettatori di tenere gli occhi aperti fino alla fine, visto il ritardo dell’orario di messa in onda. Peccato, ma potranno recuperare il ritardo sulla piattaforma france.tv.

Il popolo dei neonFrancia 2, 23 ore 40

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