la sorprendente proliferazione di esperienze immersive che trasformano lo spettatore in attore

la sorprendente proliferazione di esperienze immersive che trasformano lo spettatore in attore
la sorprendente proliferazione di esperienze immersive che trasformano lo spettatore in attore
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INDAGINE – Sempre più spettacoli mettono il pubblico al centro della storia nei musei, nei castelli e persino negli spazi commerciali.

Che ne dici di seguire l’eroina di IL La bella e la bestia nell’antica dimora privata di Charles Le Brun, pittore ufficiale di Luigi XIV? Ritrovarsi in un’epidemia di peste in mezzo alle colonne del Buren, tra il Ministero della Cultura e la Comédie-Française? Oppure per immergersi nell’atmosfera diAu La felicità delle donne ai tempi di Émile Zola al Bon Marché?

Si moltiplicano le aziende specializzate in spettacoli immersivi. L’idea è quella di abbattere il “muro” tra palco e pubblico. « Mettiamo il partecipante al centro dell’esperienza, diventa attore », riassume Thibault Paquin, che si presenta come uno dei pionieri francesi del genere. Questo quarantenne esperto di parchi di divertimento ha fondato la sua società Sculpteurs dedreams dieci anni fa: « Abbiamo iniziato con Apache di Parigi, sulle bande della Belle Époque, al Café Grévindice. Noi Dovevamo restare tre mesi, siamo rimasti…

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