Il resto dopo l’annuncio
Molto amato dai più giovani, il famoso videografo Inoxtag ha recentemente fatto parlare di sé affrontando una sfida enorme: quella di raggiungere l’Everest, la vetta più alta del mondo, in quattro giorni. Il suo documentario chiamato Kaizen incentrato su questa folle spedizione svelata a settembre ha già superato i 35 milioni di visualizzazioni su YouTube. Un progetto ambizioso che alcuni hanno potuto scoprire al cinema prima della sua messa in onda su TF1. Colui che sta per pubblicare il suo primo manga è stato premiato nello spettacolo Dalle sette alle ottoquesta domenica, 17 novembre 2024.
Nel Ritratto della settimana al fianco di Audrey-Crespo Mara, Inès Benazzouz, il suo vero nome, ha rievocato ricordi significativi delle riprese. Dopo essersi allenato per un anno prima di iniziare, ha potuto beneficiare del prezioso sostegno dei suoi genitori nonostante le loro preoccupazioni. “Sono là dietro, e salivano con me su questa montagna (…)“, ha confidato Inoxtag che era”accompagnato da una guida di alto montaggio e sherpa, guide nepalesi“.
Inoxtag racconta uno degli episodi più significativi
Di fronte alla telecamera, il 22enne ha ammesso che la sua incredibile ascesa sulle vette himalayane non è stata priva di rischi. Con suo grande sgomento, un “drammatico incidente” avvenne nella zona dopo il loro passaggio. “Ci sono due alpinisti caduti in cima all’Everest. Perché il cornicione ha ceduto… Forse a causa del peso. A causa del mondo”. Inoxtag e i suoi amici hanno dovuto passare”cadaveri nella neve“. La presenza di”Cascate di ghiaccio” complicarono anche il loro avanzamento sulla montagna.
Posso morire, è pericoloso
“Questi enormi blocchi di ghiaccio sospesi possono cadere in qualsiasi momento perché il ghiacciaio è in movimento“, ha spiegato Inoxtag. “E’ già molto pericoloso. Anche valanghe. Ossigeno, perché da 8.000 metri sul livello del mare entriamo nella zona della morte, quindi l’ossigenazione non è più la stessa. La montagna è pericolosa. Nella mia vita non ho avuto momenti in cui mi sono sentito davvero in pericolo, lì ho sentito davvero in certi momenti: ‘ecco potrei morire, lì è pericoloso’“.
Pur denunciando l’inquinamento sul versante nepalese, Inoxtag è stato interrogato anche da “Surturismo“:”C’è solo un modo. Quindi per sorpassare bisogna ‘sganciarsi’ dalla corda per ‘agganciarsi’ agli altri (…). E a volte ci vuole tempo quando ci sono piccoli passaggi tecnici, si creano ingorghi e dobbiamo fare la fila laggiù.