Presentato in anteprima al festival di Arras questo sabato 16 novembre 2024, “il dossier Maldoror” liberamente ispirato al caso Dutroux ha catturato il pubblico. Un film denso e difficile, ma assolutamente utile per non dimenticare lo scandalo che scosse il Belgio a metà degli anni ’90. Il film uscirà nelle sale il 15 gennaio 2025.
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In sala ci sono più di 600 spettatori. La proiezione si è appena conclusa questo sabato 16 novembre 2024 al festival del cinema di Arras. Il pubblico ha applaudito, ma è rimasto in silenzio, come sbalordito da ciò che aveva appena visto. Già presentato alla Mostra del Cinema di Venezia, “File Maldoror” è uno di quei film da cui non si esce indenni. “Ero molto commosso”ci racconta uno spettatore visibilmente scosso: “In realtà mi ha sconvolto vedere questo film. Ammetto che mi ci vorrà del tempo per digerirlo“.
Come “digerire” 2h30 di una fiction in gran parte ispirata al caso Dutroux? I nomi sono stati cambiati. Il personaggio principale non è mai esistito. Tuttavia, è tutto lì. I volti delle bambine sulle prime pagine dei giornali. La mobilitazione dei genitori in televisione. E soprattutto l’indagine piena di lentezze e zone grigie.
“È un film che si ispira parzialmente e liberamente al caso Dutroux”insiste il regista belga. “Questo non è un film sul caso Dutroux”. Fabrice du Welz per me “l’audacia di affrontare il drago”, ma a modo suo. Voleva prima fare un film per il cinema, ammette, “come un thriller, un detective, un neo-noir”. La drammaturgia è mozzafiato, i personaggi e le ambientazioni sono numerosi. Siamo lontani da un semplice racconto di fatti.
Lo spettatore viene così portato sulle orme di un personaggio immaginario. L’agente Paul Chartier è il figlio di un gangster e di una prostituta. È innamorato di Gina, una giovane italiana con la quale si sposa. I due giovani hanno volti infantili, sono felici… La felicità sembra sospesa… prima di frantumarsi.
La polizia è arrivata così vicina a salvare questi ragazzi. Come conviviamo con tutto ciò? Come conviviamo con questo peso? Come conviviamo con questo senso di colpa?
Fabrice du Welz, regista
La vita di Paul Chartier viene sconvolta dopo aver sentito dei sussurri nella casa di un sospettato durante una perquisizione. La scena è reale, il che la rende ancora più drammatica. “La gendarmeria era così vicina a salvare questi ragazzi. Come conviviamo con tutto ciò? Come conviviamo con questo peso? Come conviviamo con questo senso di colpa?” aggiunge Fabrice Du Welz. Questo momento è decisivo nella realtà come nella finzione. Da lui nasce la tragedia.
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Già presentato alla Mostra del cinema di Venezia, “The Maldoror File” diretto da Fabrice du Welz è stato presentato al pubblico di Arrage questo sabato 16 novembre 2024. Un film potente liberamente ispirato al caso Dutroux.
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©FTV
Il protagonista può insistere, ma resta impotente di fronte ad un’amministrazione onnipotente. Impazzisce. “È un film sull’ossessione“, continua il regista. “Si confronterà con un male esteso. (…) Chi viene da un ambiente distrutto, chi è diventato poliziotto con questo ideale di giustizia si renderà conto che la corruzione è ovunque e che soffoca tutto”.
Il “dossier Maldoror” è quindi soprattutto una denuncia delle disfunzioni della società belga a metà degli anni ’90, un’epoca in cui, preoccupati per un progetto di fusione, i servizi investigativi della gendarmeria, della polizia e della polizia municipale non comunicavano più. nel Belgio. Fabrice du Welz aveva allora 20 anni. Un’epoca in cui crediamo”che siamo più o meno protetti“. Scopre il contrario.
Quattro bambine furono trovate morte nel 1996: Julie, Mélissa, An ed Eefje. Sabine e Laëtitia vengono salvate. Gli errori delle indagini stanno venendo alla luce. Il caso Dutroux diventa un affare di Stato. 320.000 persone marciarono a Bruxelles nell’ottobre 1996.”La popolazione di Charleroi era in prima linea. Sono stati ostracizzati, derisi. Per me il caso Dutroux è una ferita aperta. (…) Volevo fare un film catartico”.
Nonostante il processo, nonostante la condanna di Marc Dutroux, nonostante una commissione d’inchiesta, molti belgi hanno la sensazione che in Belgio ci sia un caso irrisolto. Due tesi continuano a scontrarsi: quella dei pedofili isolati e quella di una rete più ampia. “Oggi sono passati trent’anni. C’è ancora chi chiede la riapertura del caso. Se questo film, qualunque cosa la gente ne pensi, potesse aiutare a cambiare le cose, ne sarei molto felice.”
> “The Maldoror File” con Anthony Bajon, Alba Gaïa Bellugi, Sergi Lopez, Laurent Lucas e Béatrice Dalle uscirà sul grande schermo il 15 gennaio 2025.