scrivere sotto l’impero di Abe Sada

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Una scena da “L’impero dei sensi”, di Nagisa Oshima (1976), con Eiko Matsuda e Tatsuya Fuji. PROD DB/ARGOS FILM/DR

“Sono io quello che cerchi”, di Arnaud Guigue, Les Arènes, “Komon”, 180 p., 15 €, digitale 11 €.

Per molto tempo Arnaud Guigue ha ammirato L’impero dei sensidi Nagisa Oshima (1976), che considera il“uno dei film più belli sulla passione fisica”senza mettere ulteriormente in discussione la vera storia che ha ispirato il regista giapponese in questo “corrida d’amore” (titolo originale), che contrappone Abe Sada, ex prostituta e geisha, a Kichizo, il proprietario della locanda dove lavora. Una voce fuori campo ha sicuramente concluso che, dopo aver ucciso e poi evirato il suo amante, la giovane aveva vagato per Tokyo per tre giorni prima di essere arrestata in possesso del pene del defunto. Ma Arnaud Guigue non aveva pensato alle conseguenze legali del caso.

Un giorno, “circa tre anni fa”poco dopo aver letto il saggio Cerimonie. Nel cuore dell’Impero dei Sensidi Stéphane du Mesnildot (La lucertola nera, 2021), ha “riattivato” Col suo cronico interesse per il film, si chiede come fosse la vita di Abe Sada dopo il suo arresto nel 1936. Scopre che, condannata a sei anni di prigione, fu rilasciata dopo cinque anni, nel 1941. Scrisse, nel 1947, le sue Memorie , che un editore giapponese pubblicò successivamente con il verbale (PV) dell’inchiesta e gli articoli di stampa all’epoca pubblicati su questa clamorosa vicenda. “Mi dico che questo libro deve essere tradotto e che vorrei firmare la prefazione”spiega a “Il mondo dei libri”. Le due case editrici dal forte tropismo asiatico, Arléa e Philippe Picquier, alle quali propose l’idea, la rifiutarono, a causa del costo di una tale traduzione. Ma un editore le suggerì di scrivere sul destino di Abe Sada. Così pone gli inizi di ciò che diventerà Sono quello che stai cercandoil primo romanzo di Arnaud Guigue, autore di numerosi saggi cinematografici, in particolare su François Truffaut.

Quindi compra il libro. Non leggendo il giapponese, ha trovato, grazie all’Istituto Nazionale di Lingue e Civiltà Orientali, un insegnante privato di questa lingua, Aïme Konuma, disposto a trasformare le ore di lezione in sessioni di traduzione simultanea. Durante questi, annota su un taccuino ciò che gli sembra essenziale nel racconto fatto da Abe Sada, durante gli interrogatori, delle settimane di passione con Kichizo che hanno preceduto la sua morte. Si potrà allora constatare quanto, nelle sue Memorie, abbia annacquato i giorni precedenti lo strangolamento e l’evirazione del suo amante, mentre li raccontava alla polizia. “in un lusso di dettagli quasi incredibile”. Questa decrittazione dei PV convince l’autore che Oshima li ha letti: “Dal punto di vista dei fatti, il film è estremamente fedele a ciò che ha detto alla polizia. Questo è inquietante perché quando vedi il film potresti pensare che sia basato sulle fantasie del regista. Ma la sua forza sta nel trasformare ciò che c’è nel PV in qualcosa di abbagliante, e nel rendere il rapporto tra gli amanti una sorta di rito sacro. »

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