Il presunto spacciatore di Liam Payne dice: “Ci drogavamo insieme”

Il presunto spacciatore di Liam Payne dice: “Ci drogavamo insieme”
Il presunto spacciatore di Liam Payne dice: “Ci drogavamo insieme”
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Braian Nahuel Paiz, un cameriere argentino indicato dalle indagini come il presunto “spacciatore” di Liam Payne, ha dichiarato di aver incontrato il cantante due volte prima della tragica caduta di quest’ultimo, avvenuta il 16 ottobre. “Ci drogavamo insieme”, ha ammesso in un’intervista dell’8 novembre al programma “Telefe Noticias”, pur negando fermamente di aver fornito farmaci a Liam Payne o di aver accettato denaro in cambio. Le autorità argentine, escludendo l’ipotesi del suicidio, proseguono le indagini.

Il primo incontro tra Liam Payne e Braian Nahuel Paiz risale al 2 ottobre, in un ristorante di Puerto Madero dove quest’ultimo lavorava. Il membro degli One Direction stava cenando lì con la sua compagna Kate Cassidy e altri due. “Ho avuto il mio primo contatto con Liam al lavoro. Abbiamo parlato e ci siamo visti più tardi quella notte. Me ne ha parlato attraverso un profilo Instagram segreto, ma tutto il resto era normale”, ha detto il cameriere, aggiungendo che Liam Payne gli faceva ascoltare della musica nella sua stanza.

Il secondo incontro ha avuto luogo la sera del 13 ottobre, nella stanza delle star dell’hotel CasaSur. “Ci siamo drogati insieme nella sua stanza. Sono rimasto lì tutta la notte. Io usavo marijuana e lui cocaina, la cocaina che vediamo in tutte le foto pubblicate dopo la sua morte”, ha spiegato. Insiste che Liam non ha mostrato alcun comportamento aggressivo ed è stato “molto gentile” durante la loro interazione.

Braian Nahuel Paiz, la cui casa è stata perquisita senza essere interrogato dalla polizia, sostiene di non essere mai stato un fornitore di droga per Liam Payne. “Non gli ho mai dato farmaci e non ho mai accettato soldi. Ho dei messaggi in cui mi offre dei soldi, ma non ho mai accettato nulla”, ha raccontato, spiegando che il cantante ha voluto regalargli addirittura dei vestiti come ricordo. Conclude di non sapere nulla degli altri due indagati anch’essi legati all’indagine in corso.

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