Da L’altra parte del mondonel 2006, Emily Loizeau traccia il suo percorso nella canzone francese, come un Leonard Cohen al femminile. Un’artista al centro della lettura musicale che interpreta insieme all’autore Fabrice Melquiot.
Come è nato Il canto delle sirene, che presenti con Fabrice Melquiot?
E.L. Ascolta le sirene è il titolo dell’ultimo libro di Fabrice Melquiot. Voleva condividerlo con il pubblico in un modo diverso. Come regista desiderava un momento più scenografico e vivace. Mi ha chiesto di accompagnarlo in una lettura musicale, soprattutto perché il libro è ispirato alla famosa Suzanne, cantata da Leonard Cohen.
Cosa significa per te Leonard Cohen?
E.L. Leonard Cohen è uno dei miei fari, persone che mi hanno guidato e ispirato, sia nella scrittura, nell’anima e nella poesia, proprio come Lou Reed, a cui ho dedicato un album, o Bob Dylan. Questa generazione di artisti fa parte del mio DNA.
Come hai conosciuto Fabrice Melquiot?
E.L. Ci siamo conosciuti nel 2022, perché mi ha chiesto di comporre la colonna sonora di Lazzila commedia che ha scritto. Questa musica è al centro del mio ultimo album, La metropolitana, con molti titoli trovati lì. Inoltre, Fabrice ha scritto il testo della prima canzone dell’album, Illuminami. Quindi aveva davvero senso per noi ritrovarci attorno a Leonard Cohen, nel momento in cui ha pubblicato il suo libro, e io il mio disco. È come un filo che svolgiamo insieme.
La letteratura ti ispira?
E.L. Ha sempre avuto un posto enorme nella mia vita. Mio padre mi ha scritto e trasmesso questo amore. È una miniera di ispirazione e respirazione centrale. Inoltre, il testo di Fabrice è magnifico, in un linguaggio parlato, molto interiore, che ha il respiro dei grandi romanzi americani, oltre a una grande musicalità. Ho la fortuna che mi abbia chiesto di condividere la lettura con lui, non mi limito a cantare, faccio davvero la seconda voce del testo. E’ una cosa che amo e che mi rende particolarmente felice.
Come vedi il tuo ultimo album?
E.L. Ho l’impressione di avvicinarmi ad un disco che mi somiglierebbe completamente. L’ho scritto sulla scia del mio album precedente, Affittoche condivide lo stesso respiro. Ho mantenuto gli stessi musicisti e ho registrato con John Parish (uno dei pilastri di PJ Harvey, ndr). L’album suona molto viveree allo stesso tempo molto prodotto, con un’energia rock, resistente.
Cosa significa questo titolo? La metropolitana ?
E.L. La canzone omonima è una metafora di due esseri che preferiscono ballare in un club underground piuttosto che guardare il mondo bruciare sopra le loro teste. Sto parlando di vivere nel mondo dell’ombra e di decidere di prenderlo come reale, per comodità. Questa è la famosa grotta di Platone. Ma questo titolo mi ricorda anche il luogo dove si fomentano le rivoluzioni, dove resistiamo e dove possiamo creare un vero e proprio mondo di luce. Questo titolo che amo così tanto ha un elemento sovversivo.
Le chant des sirènes, mardi 26 novembre, à 20 h, au Dôme Théâtre, à Albertville. 04 79 10 44 80. De 8 à 27 €.