Il Marocco si distingue alla fiera d’arte contemporanea africana

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Si è svolta giovedì a Londra l’inaugurazione della dodicesima edizione di “1-54 Contemporary African Art Fair”, una delle principali fiere internazionali dedicate alla creazione artistica del continente africano, con una presenza distinta delle creazioni artistiche marocchine.

Nell’iconica Somerset House, che ospita l’evento per il dodicesimo anno consecutivo, hanno preso parte alla cerimonia di inaugurazione una schiera di artisti, diplomatici, parlamentari, giornalisti e personalità del mondo dell’arte e della cultura. Questa 12a edizione è la più grande di sempre con una sessantina di gallerie e 10 progetti speciali, ha indicato il direttore fondatore di “ 1-54“, Touria El Glaoui, precisando che la fiera offre una visibilità significativa a diversi artisti africani e permette la scoperta di numerosi talenti.

Come in ogni edizione, “il contingente di artisti marocchini è molto importante poiché le loro opere non sono esposte solo dalle gallerie marocchine, ma anche da gallerie europee e americane”, ha sottolineato. Tra i progetti speciali messi in evidenza durante questa edizione c’è quello di “Zoubida”, una piattaforma creata da Sophia Kacimi che mette in risalto il know-how dei maestri artigiani marocchini, riconosciuti dall’UNESCO come “Tesori umani viventi”.

L’opera, che rappresenta una scacchiera gigante e i suoi pezzi, tutti meticolosamente realizzati in collaborazione con artigiani di Fez e Rabat, riassume la ragione d’essere e l’essenza di “Zoubida”, che è un laboratorio di esplorazione artigianale, ha spiegato la signora Kacimi in un dichiarazione simile. Dopo una carriera nel mondo della moda e del lusso, “ho voluto riconnettermi con le mie radici creando questa piattaforma 100% marocchina che devia i materiali principali dell’artigianato tradizionale, con l’obiettivo di creare pezzi “insoliti”, ha aggiunto.

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L’idea è quella di collegare arte e artigianato attraverso la creazione di oggetti di design e l’interazione umana, ponendo l’artigiano al centro del lavoro, ha riassunto l’artista. Anche il Marocco è rappresentato in questa grande massa di arte contemporanea da tre gallerie, vale a dire “L’Atelier 21”, “House of Beau” e “Loft Art Gallery”.

Così, “L’Atelier 21” espone le opere degli artisti M’barek Bouhchichi (Marocco), Margaux Derhy (Marocco), Hako Hankson (Camerun) e Derrick Ofosu Boateng (Ghana). Proponendo di esporre questi quattro artisti, la galleria desidera evidenziare la ricchezza creativa e contemporanea della figurazione, che apre nuove prospettive alla comprensione della realtà, attraverso universi profondamente radicati nel continente africano. Da parte sua, “Loft Art Gallery” presenta una mostra collettiva che celebra la rinascita artistica del continente, con artisti illustri come Amina Agueznay (Marocco), Mous Lamrabat (Marocco), Joana Choumali (Costa d’Avorio) e Alia Ali (Yemen / Bosnia).

Infine, “House of Beau” mette in risalto “Révélations”, un’affascinante mostra collettiva che riunisce tre artisti del Marocco e della sua diaspora: Ziyad El Mansouri, Kamil Bouzoubaa-Grivel e Abderrahim Trifis. Presenta una gamma di stili e tecniche, evidenziando una scena artistica contemporanea marocchina lungimirante. “1-54”, che conta edizioni annuali a Londra, Marrakech, New York e Parigi, si presenta come “la principale fiera d’arte internazionale dedicata all’arte contemporanea africana e alla sua diaspora”. Riferendosi ai 54 paesi che compongono il continente africano, 1-54 è una piattaforma sostenibile e dinamica che si impegna nel dialogo e nella promozione dell’arte.

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