Marion Duval dirige l’imprevedibile “Cécile”

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Cécile Laporte, attivista e autrice, durante la sua performance “Cécile” di Marion Duval, 20 marzo 2024. MATILDA OLMI

La biografia di Cécile Laporte non appare nei programmi delle sale. Normale. L’attore trascorre tre ore sul palco raccontando la storia della sua vita. Cecile (titolo dello spettacolo) non è un fiume lungo e tranquillo, ma dispiega un tumulto di esperienze durante le quali apprendiamo che il performer ha, in generale: ospitato un soggiorno per adulti con disabilità; ha fatto il clown nel reparto di oncologia infantile; ha aderito al movimento Fuck for Forest, una piattaforma online che lotta contro la deforestazione vendendo i video porno amatoriali dei suoi membri; combattuto nella zona di difesa (ZAD) di Notre-Dame-des-Landes; rimase in un ospedale psichiatrico.

Tante storie e una (felice) anomalia: Cécile Laporte non è un’attrice professionista. Tuttavia è questa personalità straordinaria, che non lesina confidenze scabrose e conduce le sue battaglie intime e politiche nell’anonimato della vita quotidiana, che ritrae Marion Duval, il cui viaggio, dal canto suo, è riassunto in poche parole sintetiche .

Nata a Nizza ma formata alla Manifattura (scuola di teatro con sede a Losanna, in Svizzera, dove vive e lavora), fondatrice, nel 2011, della compagnia Chris Cadillac, ideatrice di spettacoli che evitano forme formali a favore di ardenti, perfino pericolosi, , faccia a faccia con gli spettatori, Marion Duval, 40 anni, può essere fuori dal comune, ma sceglie attentamente le sue parole: “Quando ho creato il mio primo pezzo, Le Vanitanel 2011, l’ho fatto fuori dai circuiti istituzionali. Mi ha dato il tempo di costruirlo con il pubblico. Non lavoro su oggetti contemplativi, ma su punti di incontro. Gli spettacoli crescono con la diversità delle prospettive. » Si sviluppano anche sul terreno fertile dell’amicizia tra persone che amano vivere insieme sul palco. E non importa se sono professionisti o dilettanti.

Lotta contro le catene del capitalismo

Nel 2023, Marion Duval ha così creato Lo spettacolo di merdaun progetto per la strada (è una frequentatrice fissa del Festival di Aurillac) che riunisce una quindicina di compagni: “Il palco è ciò che ho trovato per vivere la vita che voglio vivere. La soluzione anche per stare in gruppo e condividere tutto. » È anche un modo intelligente di far emergere figure come Cécile Laporte e, attraverso quest’ultima, forme moderne di attivismo nella lotta contro le catene del capitalismo. Non si tratta di rinunciare a sognare un mondo migliore, di praticare l’armonia culturale o di chiudersi nell’individualismo.

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