“Rosalie”: essere una donna con la barba

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Dotata di un bel carattere, Rosalie si impone comunque dietro il bancone e, in occasione di una scommessa con un cliente, decide di farsi crescere la barba… La giovane donna diventa un’attrazione per il villaggio, attirando la gente al bistrot. Il che non è ben visto dal proprietario della fabbrica locale (Benjamin Biolay)…

Tratto da una storia vera

Attrazioni fieristiche molto popolari tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, ovviamente ricordate per questo Freaks, la parata mostruosa di Ton Browning nel 1932 — le donne con la barba hanno sempre affascinato le persone. Nata a Liegi nel 1550, Elena Antonia, anch’essa affetta da nanismo, fu la compagna della regina polacca Costanza d’Austria. Mentre nel 1631 José de Ribera dipinse il ritratto di Madeleine Ventura, una donna dalla barba lunghissima che allatta il suo bambino, accanto al marito.

Stéphanie Di Giusto: “La cultura ci permette di lottare contro la stupidità e l’intolleranza”

Per il suo secondo lungometraggio, Stéphanie Di Giusto si è ispirata alla vita di una vera donna barbuta, Clémentine Delait (1865-1939), che fu soprattutto la mascotte dei Poilus durante la Prima Guerra Mondiale, dopo essersi arruolata nella Croce Rossa. Così facendo, il regista firma un inno all’alterità. Invertendo lo stigma rivendicando la sua differenza, la sua giovane eroina è in realtà una donna moderna, che lotta contro le convenzioni patriarcali del suo tempo.

Rosalie (Nadia Tereszkiewicz) non può più vivere nascosta. Un giorno affermerà la sua differenza facendosi crescere la barba. ©Atena

Evocazione classica

Il collegamento è evidente con il primo film del regista, Il ballerino nel 2016, in cui già Stéphanie Di Giusto tentava, attraverso la figura della ballerina Loïe Fuller (interpretata dalla cantante Soko), di offrire il ritratto di una donna libera. Rosalia è ancora una volta portato avanti da questo spirito femminista, mentre affronta questioni contemporanee, come il genere.

Per quanto riguarda la messa in scena, il cineasta francese opta per una ricostruzione storica classica – siamo più dalla parte del film in costume che del film di mostri… – con un tono molto romantico, soprattutto nella sua bellissima sequenza finale.

“La Ballerina”: Il Fiore della Luce

Il ruolo della sua Rosalie, Stéphanie Di Giusto lo ha affidato a un’attrice emergente: la dolce Nadia Tereszkiewicz, alla quale aveva già offerto la sua prima apparizione in Il ballerino. César come attrice più promettente per il suo ruolo in I mandorli di Valeria Bruni Tedeschi, poi vista al fianco di Rebecca Marder in Il mio crimine di François Ozon, la giovane attrice franco-finlandese impone la sua femminilità al suo personaggio per creare scompiglio. Di fronte a un Benoît Magimel sempre impeccabile nel ruolo del marito che deve imparare ad accettare la differenza della giovane moglie…

Quando sposa Rosalie (Nadia Tereszkiewicz), Abel (Benoît Magimel) non conosce ancora il suo segreto… ©Athena
©Atena

Rosalia Dramma storico Di Stefania Di Giusto Scenario Stéphanie Di Giusto, Sandrine Le Coustumer e Alexandra Echkenazi Fotografia Christos Voudouris Musica Hania Rani Assemblea Nassim Gordji Tehrani Con Nadia Tereszkiewicz, Benoît Magimel, Benjamin Biolay, Gustave Kervern… Durata 1h55

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