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dopo che Trump ha contestato la legge sul suolo, 22 stati contrattaccano e presentano una denuncia

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Lo stesso giorno della sua cerimonia di inaugurazione come 47e Presidente degli Stati Uniti, durante il quale l’uomo più ricco del mondo Elon Musk ha compiuto due volte il saluto nazista, Donald Trump, senza indugi, ha iniziato ad applicare il suo programma xenofobo, firmando, lunedì 20 gennaio, una serie di decreti.

Tra questi ultimi ce n’è uno che mette in discussione il diritto fondiario. Ma una coalizione di 22 Stati democratici, tra cui la California e lo Stato di New York, ha annunciato martedì 21 gennaio che presenterà una denuncia contro questo testo. Sono state presentate due distinte denunce.

Uno era davanti alla corte federale del Massachusetts per conto di 18 stati. Fa seguito a una denuncia simile presentata dall’ACLU, storica associazione per i diritti civili, e da altre organizzazioni del New Hampshire. Se il decreto viene mantenuto, deve entrare in vigore 30 giorni dopo la sua firma.

Un decreto “francamente incostituzionale e antiamericano”.

I diritti fondiari sono, tuttavia, garantiti dal 14e emendamento alla Costituzione, adottato dopo la Guerra Civile per garantire i diritti agli ex schiavi e ai loro figli. Lo indica “tutte le persone nate o naturalizzate negli Stati Uniti e soggette alla giurisdizione di questo Paese sono cittadini degli Stati Uniti e dello Stato in cui risiedono”. Permette quindi a chiunque sia nato negli Stati Uniti di ottenere la cittadinanza americana.

Se l’ordine esecutivo firmato da Donald Trump venisse attuato, impedirebbe al governo federale di rilasciare passaporti, certificati di cittadinanza o altri documenti ai bambini nati negli Stati Uniti a meno che uno dei loro due genitori non abbia la nazionalità o lo status di residente permanente.

“Questo decreto volto ad abolire i diritti fondiari è francamente incostituzionale e antiamericano”ha affermato Rob Bonta, procuratore generale della California, in una nota. “Chiediamo alla Corte di bloccare immediatamente l’entrata in vigore di questo ordine esecutivo e di garantire che i diritti dei bambini nati negli Stati Uniti interessati da questo ordine esecutivo rimangano in vigore durante la durata del procedimento”ha aggiunto. “Con questo decreto il presidente è andato ben oltre i suoi compiti e noi lo riterremo responsabile”ha continuato.

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