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Alla ruota di Éric Le Balch, il portavoce di Guerlesquin che ha il ciclismo nella pelle!

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Con quindici tournée consecutive in Francia al suo attivo, Éric Le Balch, originario di Guerlesquin, portavoce emblematico della Grande Boucle dal 2006, ha smesso di attraversare la Francia nel 2020 per dedicarsi esclusivamente alle gare ciclistiche regionali.

“Questa stagione 2024 è stata come le precedenti, estremamente ricca”, commenta il portavoce ufficiale della Federazione ciclistica francese (FFC) che ha presieduto numerosi eventi professionistici come il Tro Bro Léon a Lannilis, il Tour du Finistère a Quimper, il Boucles de l'Aulne a Châteaulin, il Kreiz Breizh Élites, Bretagne Classic a Plouay (ex GP de Plouay), Paris-Tours e il Critérium de Pipriac (35) in compagnia di Daniel Mangeas (relatore ufficiale per 41 anni del Tour de ) e Damien Martin (attuale portavoce ufficiale del Tour de France).

Passione per il ciclismo

Éric Le Balch ha iniziato a pedalare all'età di 7 anni, al VC Coatserho poi a Plestin-les-Grèves. Corse fino all'ingresso all'università e seguì sempre il cammino dei giovani della regione. Poi, nel 2006, è entrato nella grande squadra del Tour de France, dove ha parlato di possibili attacchi, distacchi, posizione dei corridori e loro risultati, il che richiede un notevole lavoro di documentazione a monte.

Anche se non commenta più il Tour de France, la voce di Éric Le Balch risuona ancora, ma questa volta sulle gare ciclistiche regionali.

“La voce della corsa”

Nel 2025, Éric Le Balch intraprenderà la sua 37a stagione come relatore. “Qui presento la terza generazione di alcune famiglie di corridori come i Le Bon, dove ho lavorato fianco a fianco con Dominique, poi con Johan (suo figlio) e ora con Raphaël. Lo stesso vale per il Conan dove ho incontrato Jean-Louis poi Herman (suo figlio) e ora Enzo, Nolan e Lucy”, sorride l'uomo che mantiene intatta la sua passione per il ciclismo e che dice di essere un esperto di geografia avendo viaggiato il territorio. Ha anche conseguito un master in geografia alla facoltà di Brest!

Ma per restare quello che viene chiamato “La voce della corsa”, e per poter ospitare e raccontare instancabilmente i risultati dei corridori, Éric Le Balch continua instancabilmente e con passione il suo lavoro preliminare di documentazione.

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