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Fabrice Blévin scrive una lettera aperta a Michel Callot – Notizie

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Il massacro nei club nazionali, e in particolare la scomparsa di due squadre N1 bretoni, hanno spinto Fabrice Blévin, in qualità di presidente del Team Adris-La Crêpe de Brocéliande-BLC, a scrivere una lettera aperta a Michel Callot, presidente della FFC. Questa lettera aperta arriva quindi dopo la sentenza di Morbihan Adris Gwendal Oliveux e Cre’Actuel-Marie Morin-U 22 (leggi qui) e all’inizio della campagna elettorale per eleggere il presidente della FFC, Fabrice Blévin vi allude alla fine della sua lettera.

L’ex corridore professionista della Mutuelle de Seine-et-Marne si rivolge a Michel Callot citandolo. “Lei ha ricoperto il suo mandato per otto anni e aspira a farlo “un po’ di tempo per rimettere la federazione nelle mani della prossima squadra in una transizione pacifica” (…) Almeno ti concedo questa osservazione, la serenità oggi è assente e tu ne sei in parte responsabile“.

SRAV: “SUPPORTO FEDERALE PER GLI ABBONATI ASSENTI”

Quando Fabrice Blévin trova punti d’accordo con il presidente della federazione, è anche per sottolineare le differenze. È il caso del tema della professionalizzazione dei club. “Il ritardo nel nostro sport non è una novità e, se si fa la diagnosi giusta, il rimedio non dovrebbe limitarsi alla realizzazione di programmi, è ancora necessario preparare e sostenere la loro attuazione sul campoIl manager porta l’esempio di Saper andare in bicicletta per il quale un rapporto della FFC ha evidenziato La Crêpe de Brocéliande (leggi qui). “Abbiamo intrapreso questo progetto ma non è mai stato implementato con il sostegno federale.si rammarica. È infatti la volontà degli eletti del territorio che ha permesso di sbloccare i finanziamenti necessari, avendo la federazione abbandonato la delega di gestione di questi ultimi a favore delle FUB (Federazioni Utenti Biciclette) e lasciando i club orfani in un sistema che con te non potrebbero più padroneggiare. (…) Appena la metà dei “dipartimenti” beneficia del finanziamento, evidenziando così la probabile mancanza di consapevolezza e di sostegno federale per gli abbonati assenti“.

Fabrice Blévin poi affronta “la questione della sicurezza [qui] è LA PRIORITÀ assoluta. Per i nostri giovani sulle strade, per i nostri concorrenti e per i nostri organizzatori. Questi ultimi si trovano ad affrontare vincoli prefettizi e finanziari sempre maggiori“. Nella sua lettera aperta, mette “specchio“la sicurezza e l’organizzazione del Super Campionato del Mondo nel 2027”,“IL TUO GRANDE PROGETTO” di domani…. C’è però un’emergenza sicurezza e la federazione deve farne la sua assoluta priorità. Senza sicurezza Signor Presidente, non ci saranno più gare per mancanza di corridori“.

“UNA RECENSIONE NON E’ UN PROGRAMMA”

Poi, Fabrice Blévin affronta il tema del ciclismo amatoriale “ad un bivio esistenziale. I team di alto livello scompaiono o subiscono una retrocessione per mancanza di risorse (…) La vostra risposta consiste nell’incrementare le specifiche che già tutti faticano a soddisfare senza mai rimettere in discussione il modello“. Il presidente del club candidato alla N2 critica anche la creazione dei Conti Fédérales. “Quel che è peggio, le tue ultime decisioni ci mettono in guerra aperta con il mondo professionistico, mentre il primo ritorno dell’investimento, cioè la formazione, lo mette in campo il tuo predecessore all’interno dell’UCI. (fa cenno alle indennità di formazione messe in campo dall’UCI, i cui importi restano però modesti, ndr). Ciò si traduce in una divisione all’interno dell’élite in cui l’unione e la solidarietà saranno necessarie domani per sostenere le questioni di sicurezza e chiarire il ruolo di ciascuno nel raggiungere l’alto livello.“. Conclude questo capitolo con “Tuttavia, sei tu il capo di questo “sistema”. Questo sistema che oggi vede i team scomparire a causa del divario che esiste tra la realtà economica e le vostre esigenze. La crisi si stava preparando. Il malcontento cresceva. La situazione oggi è drammatica“.

Fabrice Blévin conclude la sua lettera sul campo elettorale. “Ti vanti delle tue capacità acquisite grazie alla tua esperienza all’interno della federazione. La vostra esemplare ascesa dal “club” ai comitati dipartimentali, regionali e poi federali è, secondo voi, una garanzia di successo per “ rivendicare missioni nazionali »“. Poi indossa l’uniforme da pilota d’aereo, “Signor Presidente, la capacità di padroneggiare un sistema e di pilotarlo non è garanzia di successo se non si dispone del giusto piano di volo. Sapere come farlo evolvere, adattarlo al suo ambiente e rispondere alle sue sfide cruciali, è secondo me molto più importante“. Si conclude con l’imminente duello tra Michel Callot e Teodoro Bartuccio.”Oggi nessuno ha il contenuto del proprio programma, solo idee. Tuttavia, dichiari questo progetto ” casuale “ in vista del tuo “solido con” e fidati dei club per la tua rielezione (i club conteranno il 50% dei voti, ndr). Un rapporto non è un programma. La vostra anzianità nel ruolo, la vostra esperienza e la vostra conoscenza delle problematiche dovrebbero, al contrario, consentirvi di avere risposte concrete alle sfide di queste elezioni. I soggetti sono gli stessi di quattro anni fa, ma la loro gravità è purtroppo venuta alla luce in sequenze drammatiche. È la forza delle proposte su queste questioni essenziali che detterà la mia posizione. Senza concessioni“.

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