il collettivo vuole “stare insieme” contro la Metropoli

il collettivo vuole “stare insieme” contro la Metropoli
il collettivo vuole “stare insieme” contro la Metropoli
-

In una stanza stretta con pareti in pietra, al primo pianoCafé 203 nel primo arrondissement, una decina di membri Collettivo dei difensori del Lione e della Grande Lione riuniti giovedì 23 gennaio a fare il punto su un’indagine lanciata da loro nell’ottobre 2024. Il suo nome: “la grande consultazione di iniziativa cittadina”.

Questo ha riunito, nello spazio di due mesi di consultazione sui social networkaccanto a 3.400 risposte da parte dei residenti (75%) e professionisti (25%) distribuito in tutti i quartieri di Lione e in diversi comuni della Metropoli.

Il desiderio dietro questo approccio è quello di riferire sul “Protesta crescente e senza precedenti” della popolazione in termini dipianificazione dell’uso del territoriopercepito come “un progetto ideologico e punitivo”.

È questo fenomeno che ha spinto un pugno di commercianti, imprenditori e residenti di Lione a riunirsi, nel maggio 2024, per far sentire la loro voce attraverso il Collettivo dei Difensori di Lione.

Difensori del Lione: insoddisfazione generale per i progetti chiave della Metropolis

Tra i i progetti urbani più contestati secondo il sondaggio ci sono restringimento di Servient Streetnel 3e distretto, e tracce sulle rive del RodanoIL chiusura della Penisola e ilestensione della zona a traffico limitato (ZFE).

Gli impatti percepiti dai partecipanti al sondaggio sarebbero, per la maggior parte, negativi. Portando ad a peggioramento degli ingorghi e lunghi viaggi – mentre il 60% afferma di utilizzare l’auto come mezzo di trasporto dominante – a difficoltà in crescita per i clienti per accedere ai negozi nelle zone centraliun rifiuto a maggioranza delle proposte alternative all’auto e dubbi sull’efficacia delle attuali misure in materia riduzione dell’inquinamento.

E malcontento visibilmente generalesoprattutto di fronte a progetti chiave della Métropole de Lyon, che i membri del collettivo ritengono attendibili: “Le persone consultate potrebbero dire che non erano preoccupate. Non possiamo essere accusati di essere stati dogmatici”.

Tutti sono rimasti sorpresi dal numero di commenti online lasciati in seguito al sondaggio, che ammontano a 1.300. “Abbiamo ricevuto anche poesie, dichiarazioni d’amore per la città di Lione”, testimonia, divertito, uno dei volontari.

“Rappresentiamo il Lione e dobbiamo essere ascoltati, altrimenti è negazione della democrazia”

Al di là dei progetti criticati, è ilmancanza di dialogo e il sensazione di esclusione dai processi decisionali che vengono denunciati:

“Oggi siamo 13.000 firmatari. Non possiamo agire come se non esistessimo. Noi rappresentiamo il Lione e dobbiamo essere ascoltati altrimenti, è una negazione della democrazia. L’obiettivo è costruire insieme e che il Comune e la Métropole lavorino con noi e non contro di noi”.

Alcuni, ancora un po’ più sconvolti, lo hanno fatto “la sensazione di trovarsi in una sorta di piccolo caos” e quello lo è “impossibile discutere, ci dicono che sarà così!”.

Il Collettivo dei Difensori di Lione e della Grande Lione continua il suo appello alla mobilitazione versare “unire e pesare” sulle future decisioni in meritopianificazione urbana.

-