Mentre l’inverno congela la Francia fino alle ossa e dissuade anche i più coraggiosi dall’uscire in bicicletta, Eddy Le Huitouze è lontano da simili considerazioni. Da qualche giorno, durante l’estate australe, il ventunenne del Morbihan ha cucinato da qualche parte vicino ad Adelaide, nel sud dell’Australia. Con sei compagni di squadra del Groupama-FDJ, è qui che si prepara a lanciare questo martedì l’esercizio 2025 del Tour Down Under, la prima gara WorldTour in calendario. L’inizio della sua seconda stagione da professionista, quella in cui “dovremo fare meglio”.
Il clic dopo agosto
Perché se considera il suo anno 2024 “abbastanza buono”, il corridore di Landévant è stato a volte sopraffatto da un ritmo sempre più infernale e da gare troppo montuose per la sua sacra stazza (1,84 m). Onesto, ammette di aver “raccolto parecchio” nei suoi primi mesi con i grandi.
Per fortuna la svolta è arrivata nella seconda parte della stagione, quando l’estate era già ormai nel bel mezzo. “Basta avanzare dell’1% e supererai 30 ragazzi in classifica in un colpo solo”, ricorda. Una fine d’anno in cui ha ottenuto la sua prima top 10 tra i professionisti (al Tour Poitou-Charentes e al Chrono des Nations) oltre ad una selezione “inaspettata” per il Campionato Europeo, a metà settembre in Belgio. Il bretone dal profilo roller ha scoperto le sue doti anche sugli eventi fiandresi, fatti di sanpietrini e dossi esplosivi, dove la resistenza conta più di ogni altra cosa. “Lo aspetto quasi ovunque, non solo per i tempi sul giro”, avverte il suo capo Marc Madiot. Deve convincersi del suo potenziale e lasciare andare il freno a mano. »
Un ambito che intende sviluppare in futuro e un buon modo per diversificare la sua tavolozza, per evitare di ritrovarsi confinato fin dall’inizio nel ruolo di compagno di squadra. E, forse, poter seguire, un giorno, le orme del compagno di squadra Stefan Küng, capace di finire lo stesso anno sul podio della Parigi-Roubaix poi su quello dei mondiali a cronometro.
Una partenza per Nizza quest’inverno
Prima di raggiungere tali traguardi, Eddy Le Huitouze è consapevole che il suo futuro sarà innanzitutto quello di un buon membro della squadra al servizio dei suoi leader. Un ruolo che non necessariamente ha vissuto tra i giovani ma che gli piace abbastanza. “Preferirei aiutare un compagno di squadra a vincere piuttosto che puntare al 14° posto”, assicura.
All’alba di una stagione in cui gli piacerebbe scoprire il Giro delle Fiandre, la Parigi-Roubaix ma anche un grand tour (il Giro di Spagna?), ha scelto anche di vivere quest’inverno a Nizza, dove il sole e la la montagna è una cosa sola. Lì, condividendo la stanza con il suo compagno di squadra, amico e compagno bretone Brieuc Rolland, spera di trovare il “grande margine di miglioramento” che gli resta. Storia di avvicinarsi pian piano alla prima vittoria da professionista – “non un’ossessione né una pressione”, assicura – e di sfruttare appieno il brillante futuro che gli è sempre stato promesso.
Francia
Ciclismo